Petrolio, Giordano (Uglm): Quale occupazione per i lucani?
-
“La diffida a garantire occupazione locale e trasparenza negli appalti rivolta da Cgil, Cisl, Uil alla Total ed alla luce delle diverse prescrizioni del CIPE e delle attuali norme sulla legalità e trasparenza previste per lavori come quelli di costruzione del sito estrattivo di Tempa Rossa, ripropone la situazione dall’Ugl denunciata in tante occasioni contro la pratica scelta dalle compagnie estrattive per le assunzioni di manodopera, che non tengono per niente conto dei disoccupati dei Comuni lucani. Alle estrazioni petrolifere nei nostri territori si faccia presente che oggi, oltre alla poca trasparenza dei danni sull’impatto ambientale, nulla di propositivo è stato registrato su diversi annunciati progetti che si segnalavano di nuove assunzioni, non soltanto in ambito locale ma per la loro validità per la possibilità di formare, ‘sul campo’ professionalità locali che potessero rappresentare un sicuro ‘investimento’ anche in prospettiva futura”.
L’Ugl Basilicata, ha sempre chiesto, invanamente, ai vertici Istituzionali della Regione che si vigilasse in maniera seria e consona affinché dopo lo ‘scippo’ del petrolio da parte della compagnie estrattive, potesse avvenire anche la delusione delle promesse di quelle assunzioni che dovevano effettuare per l’ampliamento delle nuove estrazioni. Trasparenza – continua Giordano -, si tenga conto delle migliaia di disoccupati della Basilicata assumendo attraverso i Centri per l’Impiego. Questo è l’unico strumento per prevenire una sorta di guerra tra poveri tra Comuni lucani con la definizione di un ‘Piano straordinario per l’occupazione’. Si vada avanti – conclude il segretario Giordano – con l’obiettivo di incentivare una riduzione del costo delle imprese per l’assunzione stabile di lavoratori, con precedenza per determinate categorie particolarmente a rischio di esclusione dal mercato del lavoro (giovani, donne, lavoratori in mobilità), contribuendo, con uno strumento di agevolazione fiscale, a ridurre l’ingente pressione fiscale che grave sulle imprese giacenti in Basilicata”.
Ufficio stampa Ugl Basilicata