Petrolio, la giunta lucana impugna il ‘disciplinare tipo’
“Via Pec, la strada dei Cinque Stelle. Sull’ impugnativa del ‘disciplinare tipo’ relativo alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi i consiglieri del M5s arrivano tardi e male; tardi perché c’è stata l’occasione di discuterne in Consiglio regionale sulla base della mozione da me presentata e male poiché rivendicano la scelta della Giunta come propria”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
“Nei giorni scorsi – aggiunge – consiglieri del M5s hanno richiesto via posta elettronica certificata ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale di impugnare il ‘disciplinare tipo’ attuativo dell’art. 38, comma 7 dello Sblocca Italia. Come è stata motivata la richiesta? Termine ultimo per presentare l’impugnativa il primo agosto e nessuna riunione del Consiglio regionale convocata in data utile per discutere ed eventualmente dare mandato alla Giunta. Perché non dire la verità? Di riunioni utili del Consiglio regionale ce ne sono state; la mozione che richiedeva l’impugnativa è stata presenta dal sottoscritto. Non ricordo grandi interventi anche quando, a seguito dei pareri degli uffici della Regione, la mozione è stata ritirata”.
“Dopo la sentenza 170 della Corte Costituzionale – afferma Lacorazza – ancora una volta il M5S, così come per la legge sul taglio ai vitalizi, arriva in ritardo. Attendiamo ancora la loro opinione sulla posizione della sindaca di Pisticci Viviana Verri che ha addirittura minacciato di denunciare per procurato allarme l’associazione No Triv Cova Contro. Attendiamo anche la posizione dell’eurodeputato Pedicini sul non voto e sulle astensioni dei consiglieri Leggieri e Perrino in merito alle proposte, approvate in Consiglio regionale, riguardanti il potenziamento del personale Arpab e del Dipartimento Ambiente della Regione”.
“Prendo atto positivamente della scelta della Giunta regionale, del presidente Pittella e dell’assessore Pietrantuono di impugnare il ‘disciplinare tipo’ dando seguito ad una questione sollevata in Consiglio regionale e che costituisce un ulteriore tassello di una strategia che ci ha visto impegnati in questi anni dal referendum per modificare l’art. 38 sino al no al referendum costituzionale per impedire le modifiche del Titolo V in senso centralista. Questa scelta, che forse qualche mese fa poteva sembrare più complicata, visto il clima politico, segna un avanzamento positivo essendo stata tra le indicazioni prioritarie (petrolio/ambente) che come Fronte Democratico abbiamo proposto. Ora serve un ulteriore passo: il protagonismo delle Regioni del Sud, e in particolare della Basilicata, per definire una nuova Strategia energetica nazionale in linea con la Conferenza di Parigi sul clima”.