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Piano cinghiali, arriva l’ok dall’ISPRA

L’Istituto superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale ha dato il via libera al Piano di controllo del cinghiale della Provincia di Matera e alle attività di abbattimento. “L’espansione territoriale del cinghiale, che ha moltiplicato la sua presenza in vecchi e nuovi areali, ha riproposto all’attenzione sociale la questione, tra le altre, dei danni procurati all’agricoltura. Numerose e in crescendo – ha dichiarato il vicepresidente Giovanni Bonelli – sono le richieste di risarcimento provenienti dal territorio; dalle devastazioni dei campi agli incidenti automobilistici che, oltre a pregiudicare la carrozzeria di svariate autovetture, minano la sicurezza dei cittadini. Una vera e propria emergenza che impone alle istituzioni un ripensamento delle politiche di contenimento della specie nell’ottica di una concertazione che imprima maggiore efficacia alle azioni da mettere in campo.”

“Gli interventi previsti dalla Provincia di Matera per contrastare il fenomeno, – ha proseguito l’assessore Bonelli – rispondono alla logica del prelievo selettivo contenuto e mirato. Modalità approvata dall’ISPRA e che sarà attuata a partire da gennaio 2012, quando la stagione della caccia sarà terminata. Non avrebbe senso avviare ulteriori iniziative di abbattimento che finirebbero per modificare equilibri faunistici importanti.”

“Tra gli eventi che stanno interessando la nostra regione – ha concluso il presidente Stella – l’emergenza cinghiali continua a riproporsi in tutta la sua complessità. Ansia e preoccupazione per una situazione che, nonostante l’impegno e la dedizione degli operatori, finisce molto spesso per travalicare le possibilità di azione annullando, così, le aspettative di quanti nell’agricoltura investono la propria vita. A fronte di difficoltà evidenti, ricordo che solo per la provincia di Matera questa specie ha occupato, nel giro di quindici anni, quasi tutto il territorio, l’Amministrazione prosegue nella sua azione di contenimento del fenomeno consapevole che l’urgenza a cui siamo chiamati non è di semplice risoluzione.”

 

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