Piano ospedalieri Coronavirus della Puglia, al “Miulli” struttura Covid efficiente, sicura e immediatamente operativa
Il presidente Michele Emiliano comunica che il Piano ospedaliero coronavirus della Regione Puglia è in piena attuazione su tutto il territorio. Focus oggi sul grande lavoro in corso all’Ente Ecclesiastico “Miulli” di Acquaviva delle Fonti.
In stretta collaborazione con la ASL Bari, il Miulli ha dedicato oltre la metà dei propri posti letto accreditati alla presa in carico dei pazienti colpiti da Covid-19, divenendo uno dei punti di riferimento del dispositivo definito dalla Regione Puglia. «L’Ente Ecclesiastico ha risposto prontamente, con senso di responsabilità e abnegazione cristiana, alla richiesta di supporto inviata dalla Regione Puglia», spiega Mons. Domenico Laddaga, delegato del Vescovo, «dando vita ad una vera e propria “alleanza” a difesa della salute delle persone».
L’Area Covid conta su 4 interi piani dell’edificio principale in cui sono state collocate Terapia Intensiva, Malattie Infettive e Pneumologia.
Sono stati subito attivati 14 posti letto di Terapia Intensiva e 44 di Malattie Infettive, più altri 44 dopo appena 24 ore. A regime la dotazione potrà superare i 300 posti letto interamente dedicati al Covid-19, di cui 240 per le degenze di Malattie Infettive e Pneumologia, mentre la Terapia Intensiva potrà essere ulteriormente potenziata sino a un massimo di 70 posti letto. La ASL Bari ha inoltre dislocato presso l’Ospedale sei specialisti infettivologi.
Il personale del “Miulli” nelle ultime settimane ha lavorato ininterrottamente per tradurre il piano ospedaliero regionale Covid in una struttura efficiente, sicura e immediatamente operativa, riuscendo rapidamente a sdoppiare il grande ospedale, riconfigurandone l’organizzazione e i percorsi per l’assistenza sanitaria dei pazienti Covid. Fondamentale è la possibilità di utilizzare stanze di degenza tutte a pressione negativa, cioè in grado di consentire un efficace isolamento dell’ambiente.
Il Direttore Generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce, spiega: “Abbiamo lavorato intensamente con il Miulli per riuscire ad avviare l’Ospedale Covid in tempi veramente molto rapidi, dando così attuazione al piano regionale coronavirus. Questo risultato è il frutto di una sinergia molto forte e viene messo a disposizione della comunità, dando una risposta efficace ai bisogni di salute di tutti. Dobbiamo per questo ringraziare i tecnici che l’hanno reso possibile e gli operatori sanitari che vi operano ogni giorno con grande abnegazione”.
«Si tratta di uno sforzo imponente», prosegue Mons. Laddaga, «che mette assieme i tre reparti cardine nella lotta al Covid all’interno di una struttura completamente dedicata, separata e isolata dal resto dell’Ospedale che, è opportuno sottolinearlo, continua la sua normale attività assistenziale, sebbene limitata ai casi urgenti, indifferibili e oncologici come accade in tutti gli ospedali di Puglia. Uno sforzo condiviso con tutto il personale che lavora presso l’Ente, che ha dovuto affrontare dapprima una formazione apposita e ora un lavoro particolarmente oneroso e al servizio della comunità. A queste persone va un grande ringraziamento per la loro forza e abnegazione alla causa.»
La riorganizzazione logistica e strutturale è stata realizzata con lo spostamento di interi reparti, la realizzazione di spazi ex novo costruendo pareti, aprendo e allargando spazi e ambienti, riconfigurando gli impianti di areazione dedicati, rendendoli così adeguati ad una nuova “missione” sanitaria.
Importante anche il potenziamento della diagnostica, con apparecchiature al servizio della nuova area e, in più, una modernissima TAC 256 slices, che è stata fisicamente collocata nell’area Covid.
Infine, è stato approntato un percorso differenziato per le donne gravide con sospetto Covid, rendendo così assolutamente sicuri anche i momenti più delicati della maternità e della nascita.