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Pisticci rifiuta il deposito di scorie nucleari

Il 27 dicembre scorso, la Giunta comunale di Pisticci, su proposta del sindaco, Domenico Albano, e della vicesindaco e assessore all’Ambiente, Rossana Florio, ha approvato all’unanimità una delibera che conferma la totale contrarietà all’individuazione del territorio della Regione Basilicata, e in particolare della provincia di Matera, come sede di deposito nazionale di scorie nucleari. Tale posizione si inserisce nel quadro delle preoccupazioni espresse già un anno fa, quando il Comune aveva ufficialmente dichiarato il proprio dissenso verso qualsiasi ipotesi di sito di stoccaggio di scorie nucleari nella regione.

La decisione di opporsi ancora una volta al progetto del deposito nasce dalla considerazione che le aree individuate coincidono con territori di straordinaria rilevanza ambientale, storica e culturale, e riserve naturali di grande valore, quali la Riserva Naturale Speciale dei Calanchi di Montalbano. Inoltre, la particolare fragilità idrogeologica della regione, che ha visto il verificarsi di numerosi fenomeni di frane e inondazioni, rende il territorio inadeguato a ospitare un impianto di tale portata.

Il Sindaco Albano ha dichiarato: “Abbiamo già ribadito in più occasioni la nostra ferma opposizione a qualsiasi proposta che possa mettere a rischio il nostro territorio e la nostra identità. La nostra terra, la Basilicata, è una risorsa naturale e culturale che va tutelata e valorizzata, non esposta a progetti che potrebbero comprometterne il futuro”.

“Il nostro impegno”, ha ribadito la vicesindaco Florio, “è a favore di uno sviluppo sostenibile che protegga le ricchezze ambientali e culturali della nostra comunità, e che punti sul turismo e sulla valorizzazione dei nostri beni storici e naturali”.

Con questa delibera, la Giunta ribadisce dunque la propria contrarietà alla proposta contenuta nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), elaborata dalla SO.G.I.N. S.p.A., e conferma il proprio impegno a difendere la specificità del territorio di Pisticci e dell’intera regione, ritenendo incompatibile un deposito di scorie nucleari con le caratteristiche ambientali e socio-economiche della Basilicata.

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