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Pittella a inaugurazione Distretto sanitario di Nova Siri

Ridurre i ricoveri superflui è possibile. Si va sempre più verso un uso razionale dei posti letto ospedalieri grazie alla creazione di una rete di assistenza sul territorio con strutture intermedie, come il nuovo Distretto sanitario inaugurato questa mattina in via Madre Teresa di Calcutta a Nova Siri. La struttura è costata circa 430 mila euro (di cui 350 mila con fondi esterni provenienti dai Pois, Piani di offerta Integrata di servizi) e si estende su un unico piano per una superficie complessiva di oltre 200 metri quadrati. In essa saranno allocati gli uffici igiene, il punto prelievi ematici, la guardia medica, gli uffici veterinari e il Cup. Al taglio del nastro hanno preso parte il presidente della Regione Basilicata, il direttore generale dell’Asm, Pietro Quinto e i consiglieri regionali Roberto Cifarelli e Achille Spada.

“Siamo nella fase – ha esordito il governatore Pittella – in cui è molto complessa l’azione riformatrice che le Pubbliche amministrazioni devono mettere in campo. Stiamo lavorando per creare i presupposti su cui realizzare la piena e compiuta riforma di questo sistema che in Basilicata recupera 18 ospedali. Non c’è nessuna volontà a chiudere gli ospedali, vogliamo mantenerli. Ma vanno messi in rete. Va costruito un modello di previsione e prevenzione. La riforma necessita e merita di essere fatta. Va costruita inoltre una rete di emergenza del 118, efficiente ed efficace che abbia tempi certi di percorrenza tenuto conto della variegata realtà orografica della regione. Abbiamo bisogno di creare questa rete – ha aggiunto Pittella – ma dobbiamo partire da fondamenta come questa struttura intermedia di Nova Siri, in modo da poter drenare le richieste di salute de-ospedalizzando. Se siamo in grado di fare sistema e squadra, otterremo i risultati. Vado avanti come un carro armato sulla riforma sanitaria, anche perché l’opinione pubblica ci chiede di avere una qualità della risposta alla domanda di salute. Questa regione si salva se fa le riforme fino in fondo. Oggi abbiamo messo un’altra pietra che ora va riempita di contenuti facendo sì che diventi un valore aggiunto. Voglio fare un plauso a Piero Quinto e a tutta la sua squadra per il lavoro svolto”.

Poi Pittella ha esposto alcune considerazioni di carattere politico e metodologico. “Non si combatte – ha detto – la sfida del futuro demonizzando qualcuno. Proviamo a diventare più collettività. Chi sbaglia deve essere perseguito, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Noi siamo stati chiamati a svolgere questo ruolo per attuare il cambiamento. Il terreno va smosso. A furia di mediare non decidevamo mai. Qualcuno che vive di qualche rigurgito dovrà farsene una ragione. Nel momento in cui sono stato chiamato a ricoprire questo incarico ho deciso di far prevalere lo spirito di famiglia. Abbiamo aiutato alcune municipalità in difficoltà. Ora avanti con la riforma della forestazione e della sanità. Sfidiamo la impopolarità del momento, ma per il bene della Basilicata e del futuro, tutto questo é necessario. Lo spieghiamo ai cittadini che sono intelligenti e comprenderanno. La battaglia per lo sviluppo – ha tenuto a rimarcare – non può diventare un cannibalismo senza frontiere. A me interessa che il mio più grande oppositore, ad esempio, mi spieghi se sto sbagliando e dove sto sbagliando. Sono pronto ad accogliere anche eventuali suggerimenti. Ma non mi piace che si punti l’indice per partito preso e che mi si lancino epiteti gratuiti. Esiste una società che vuole lavorare per un futuro migliore. Proviamo a dire che c’è un cortocircuito ancora forte tra noi e i cittadini che non va alimentato, ma accorciato. I cittadini devono avvicinarsi al confronto. Proviamo a sederci ad un tavolo con loro perché nel nostro cuore ci sono i cittadini lucani stessi e la Basilicata”.

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