Pittella su sicurezza scuole lucane 12 anni dopo San Giuliano di Puglia
“Esattamente 12 anni fa, la mattina del 31 ottobre 2002, mentre alcune classi di bambini erano impegnate nella normale attività didattica nella scuola elementare F. Jovine di San Giuliano di Puglia, da poco ristrutturata, un terremoto di magnitudo 5.4 colpì il Molise provocando il crollo dell’edificio scolastico e la morte di 27 bambini ed una maestra. L’impatto emotivo causato da tale evento drammatico mise in atto un processo forte, finalmente tempestivo, seppur inevitabilmente lungo e complesso, per realizzare una vera politica di prevenzione del rischio sismico in Italia. La Regione Basilicata, memore dell’esperienza del sisma del 1980 e consapevole del ruolo fondamentale che le Regioni erano chiamate a svolgere, si inserì in maniera decisa ed attiva nell’attuazione di tale processo”. Lo dichiara il presidente della Regione Marcello Pittella.
“Diverse le azioni messe in campo, tra le quali la verifica e la messa in sicurezza delle scuole. Lo stesso accade per gli altri Enti Locali e per l’intera comunità lucana.
In particolare, la Regione attuò, tra il 2005 ed il 2008, due vasti programmi di valutazioni di vulnerabilità sismica su centinaia di Ospedali e Scuole progettati in assenza di norme antisismiche. Tali programmi furono messi a punto in collaborazione con l’Università della Basilicata attraverso il gruppo di ricercatori di ingegneria sismica che, dalla nascita dell’ateneo lucano, sono attivi in campo nazionale ed internazionale ed all’avanguardia nella ricerca del settore.
I programmi regionali delle verifiche tecniche – sottolinea Pittella – hanno rappresentato un notevole investimento da parte della Regione che ha consentito di “mappare” il rischio sismico delle scuole lucane con oltre 500 edifici sottoposti ad accurati screening sulla sicurezza sismica. Tale base conoscitiva ha consentito di stilare apposite graduatorie in base alle quali procedere in modo razionale ed efficiente alla realizzazione dell’imponente programma di rafforzamento sismico.
Un esempio in tal senso è costituito dalla città di Potenza, in cui la gran parte degli edifici scolastici è antisismico e la rimanente parte è stata comunque sottoposta a valutazioni di vulnerabilità per identificare urgenza, entità e tempi dei prossimi interventi.
Molto diversificata è la situazione negli altri comuni, tra tante difficoltà di ordine prevalentemente economico, ma c’è un impegno forte per tradurre tutti gli studi effettuati in interventi efficaci ed efficienti. La Regione Basilicata ha recentemente assegnato a Province e Comuni oltre 40 milioni di euro per realizzare un esteso programma di intervento strutturale sulle scuole, la cui definizione ha utilizzato il gran lavoro relativo alle verifiche tecniche effettuato negli anni passati. Sono previsti interventi su oltre 110 edifici scolastici volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza statica e sismica, oltre che di natura funzionale ed impiantistica. Tutti gli interventi avranno inizio a partire dalla fine di quest’anno, per essere completati entro il primo semestre del 2016.
Naturalmente il lavoro svolto è da considerarsi come il primo ed importante passo verso il processo complessivo e definitivo di messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici in Regione, ma il gran lavoro finora svolto e la prospettiva di procedere seriamente nel futuro con l’impegno di tutte le istituzioni, il contributo della comunità scientifica e la sempre maggiore consapevolezza di tutti i cittadini verso la cultura della prevenzione consente di essere responsabilmente fiduciosi.
In tal senso – conclude il presidente della Regione Basilicata – grande va riconosciuto il ruolo fondamentale delle scuole perché diventino veri e propri laboratori e simboli di sicurezza in grado di trasmettere alle future generazioni la cultura della prevenzione, praticata e non solo predicata”.