Planetario Osservatorio Astronomico di Anzi (Pz)
La Basilicata, vasta regione oscura, ignota ai più, avvolta in un velo di leggenda, si rivelò e si affermò per le sue piaghe ma anche per le sue grandi virtù. La superficie monotona del suolo è rotta dalla linea sinuosa dei torrenti, per lo più asciutti e ghiaiosi, e da burroni tetri e profondi, tagliati nei fianchi di colline dirute e giallastre. Tre anime in una sola anima ha la regione di Orazio; e tre silenzi in un solo silenzio: il silenzio delle grotte in alto, quello delle basiliche cristiane in basso e nei pendii, quello delle città elleniche morte sullo Ionio.
La catena Appenninica che si interna in Basilicata e serpeggiando fra Marsico, Calvello, Laurenzana, Castelmezzano, e Abriola forma una corona, ad est dell’avvallamento che tali monti racchiudono si eleva il monte Siri a 1067 metri. Gigante e quasi a picco sovrasta due vallate sulla cui sommità, quasi a confondersi con la roccia, appare Anzi.
Informazioni generali su Anzi
Paesino abitato sin dall’età del ferro dagli Enotri e dagli Osci prima di cadere sotto la dominazione dei Romani.L’antico centro di Einca, l’attuale Anzi, è un groviglio di case l’una addosso all’altra, lungo le vie quasi tutte in forte pendenza, e poi la roccia che è sfondo, base e cornice del paesaggio. Il centro urbano non ha nulla di diverso da tanti altri della nostra Lucania e che tuttavia conservano il loro aspetto plurisecolare. Dalla sommità del paese i pendii assolati sembrano fantastici campi di battaglia sui quali dei Titani abbiano combattuto con furibondi lanci di macigni. Una distesa di tetti da borgo medioevale ristora la visione, soprattutto quando lo sguardo si ferma ad ammirare quei vicoli che il tempo e la mano dell’uomo hanno lasciato intatti e da cui traspare tutto il passato. Si avverte subito l’importanza di cui il centro ha goduto nel passato, quando si attraversa la porta “Iannemascolo” che separava un tempo il centro storico dalle zone periferiche, abitate esclusivamente da artigiani e contadini. Non conosciamo il toponimo preromano: la suggestiva ipotesi di qualche erudito dell’ottocento, vorrebbe riconoscerlo nell’“Einca” di una iscrizione Osca (su di una pietra proveniente dalla contrada San Giovanni) però non suffragata da prove certe. Certo si sa che al IV secolo Cristiano di essa si tenne parola nella Tavola Teodosiana con il nome di “Anxia”. Negli anni ha vissuto vari momenti di splendore e diverse vicissitudini che l’hanno temprata e resa la caratteristica cittadina di oggi.
Anzi, oggi è un borgo di circa 2000 abitanti, abbarbicato sulla vetta del monte Siri a 1067 metri, lontano dal traffico caotico delle città e circondato da un panorama inebriante. Qui sorge la moderna struttura del Planetario-Osservatorio Astronomico, inaugurato nell’Agosto del 2008, meta didattica e turistica molto apprezzata, per le sue qualità tecnico-scientifiche.
Il Planetario per Cupola dai 12 metri di diametro proietta l’immagine artificiale della volta celeste visibile ad occhio nudo. La peculiarità è che il Planetario mostra il cielo stellato cosi come lo si può vedere ad occhio nudo nelle migliori condizioni ambientali, cioè senza inquinamenti atmosferici, senza il disturbo dell’illuminazione notturna e senza nuvole. Nella totalità si possono vedere circa 4500 Stelle proiettate in tutto il Cielo Boreale ed Australe dalla costellazione di Cassiopea alle costellazioni dello Zodiaco.
Si visualizzano il Sole nel suo percorso dall’alba al tramonto, la Via Lattea, l’Orizzonte Artificiale riproducente sommariamente il luogo e retroilluminato, i Punti Cardinali Luminosi, l’Eclisse di Luna e di Sole, Galassia in rotazione con cambiamento di forma durante il moto, Esplosione di una Supernova con formazione di una Nebulosa e nascita di alcune Stelle, le Costellazioni.
Non va dimenticata la grande importanza didattica del modello in scala del sistema solare. Attraverso il modello eliocentrico, si possono vedere i pianeti del nostro sistema mentre percorrono i loro movimenti lungo le orbite attorno al sole. L’osservatorio invece, è dotato di un telescopio di 420mm in grado di osservare e scrutare diversi oggetti celesti visibili in notturna da Anzi.
DESCRIZIONE STRUTTURE
Il Planetario
Nella Cupola dal diametro di 12 metri del Planetario, attraverso un sofisticato gioco di luci, è possibile ammirare le meraviglie di tutta la volta celeste, lo stupore del cielo stellato privo di inquinamenti atmosferici, senza il disturbo dell’illuminazione notturna e senza nuvole. Nella cupola si possono vedere circa 4500 Stelle del Cielo Boreale, dalla costellazione di Cassiopea fino alle affascinanti costellazioni dello Zodiaco. Il Planetario ci consente di vedere una riproduzione della nostra Galassia, l’esplosione di una Supernova, la formazione di una Nebulosa, la nascita delle Stelle e come gli antichi popoli immaginavano le costellazioni.
L’Osservatorio
L’Osservatorio Astronomico possiede un telescopio riflettore tra i più avanzati del sud Italia (di 420mm di diametro di specchio primario e focale F8 di 1,5 metri di montatura equatoriale a forcella configurazione ottica Ritchey-Chrètien) che è in grado di osservare e scrutare diversi oggetti celesti visibili in notturna da Anzi. In dotazione l’Osservatorio possiede altri telescopi per poter effettuare osservazioni in esterna, su prenotazione per vari eventi. L’Osservatorio possiede un telescopio Solare Lunt con filtro H-Alfa per osservazione diretta della nostra stella.
Al momento, a causa dell’emergenza Covid-19, non è possibile visitare l’Osservatorio Planetario di Anzi. Speriamo che in primavera, si possa tornare a guardare le stelle, e poter osservare nuovamente gli astri del nostro cielo.
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