Polemiche a Tricarico sull’ordinanza per gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali
Polemiche, anche attraverso i social network, ha suscitato l’ordinanza numero 203 che il sindaco di Tricarico, Antonio Melfi, in data 9 novembre 2011, ha emesso per disciplinare gli orari di apertura degli esercizi pubblici della somministrazione di alimenti e bevande. In particolare, viene contestato l’orario massimo di apertura per tutti gli esercizi pubblici nel periodo invernale, quando è in vigore l’ora solare, che prevede l’apertura alle 6 e la chiusura alle 24 e nel periodo estivo, quando è in vigore l’ora legale, che prevede l’apertura alle 5 e la chiusura alle 2 del giorno dopo. Intanto, i consiglieri di minoranza della lista “Centrosinistra per Tricarico” Gigi Benevento e Francesco Salierno hanno inviato una lettera al sindaco di Tricarico e al responsabile dell’Area di Polizia municipale e, per conoscenza, anche al segretario comunale, a tutti i consiglieri comunali, a tutti i titolari di esercizi pubblici per la somministrazione di alimenti e bevande e alla sede di Tricarico della Confesercenti. Nella lettera, i due consiglieri scrivono che Tricarico, come specificato nelle premesse dell’ordinanza, essendo inserita nell’elenco regionale delle città d’arte, rientra a pieno titolo tra i comuni italiani interessati dalla liberalizzazione degli orari di apertura e di chiusura delle attività commerciali, così come previsto dalla cosiddetta “Norma Brambilla”, contenuta nel decreto legge numero 98 del 2011, già in vigore dal 6 luglio 2011. La norma, scrivono ancora Benevento e Salierno, stabilisce che, “gli esercizi commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande che operano in località turistiche o nelle città d’arte italiane, non sono più tenuti al rispetto degli orari di apertura e chiusura, all’obbligo della chiusura domenicale e festiva e all’obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale”. I consiglieri di minoranza, quindi, chiedono la revoca dell’ordinanza numero 203/2011, poiché “palesemente in contrasto con quanto previsto dalla normativa primaria sulla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali nelle città d’arte come Tricarico. La stessa norma Brambilla, prevede inequivocabilmente, la disapplicazione delle fonti secondarie con essa in contrasto”. Inoltre, l’annullamento dell’ordinanza è anche chiesta per ragioni di opportunità in quanto, secondo i firmatari della lettera, “finisce per incidere negativamente sugli interessi degli operatori commerciali, la cui attività, in un periodo di forte crisi, va certamente incentivata invece che penalizzata”. Sulla vicenda interviene anche il gruppo di maggioranza consiliare “Tutti per Tricarico”, composto dal coordinatore Pancrazio Gagliardi e dai consiglieri Tonino Benevento, Angelo Doti e Antonio Gagliardi, che, esortando a non essere contrari alle cose per principio ma di cercare di trovare le giuste soluzioni con incontri e colloqui e amministrando con attenzione la “cosa pubblica”, fa sapere di aver fatto richiesta al sindaco, venerdì 11 novembre, di annullamento, modifica o rettifica dell’ordinanza sindacale 203/2011 e di essersi incontrato con gli esercenti lo scorso sabato 12 novembre e che dall’incontro sono emersi i punti da modificare all’ordinanza sindacale, in base alle esigenze degli stessi esercenti, che sono stati messi per iscritto e già fatti protocollare alla Città di Tricarico il 14 novembre, con protocollo numero 13598. Intanto, il sindaco Antonio Melfi, avendo avuto conoscenza della “Norma Brambilla” del 6 luglio 2011 e convertita in legge il successivo 15 luglio, avendo letto la nota dei consiglieri di minoranza Gigi Benevento e Francesco Salierno e vista la possibilità di accettare la proposta di modifiche all’ordinanza numero 203/2011 presentata dal gruppo “Tutti per Tricarico”, in data 14 novembre, ha ordinato l’immediata sospensione dell’ordinanza numero 203 in attesa di una nuova ordinanza di regolamentazione degli orari di apertura e di chiusura delle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, secondo le disposizioni contenute nella normativa vigente.
Vito Sacco