Politiche abitative Matera
Nella sede dell’Ater di Matera, su richiesta delle due Associazioni, si è svolto un incontro con l’Amministratore Unico dell’ATER di Matera, al fine di esaminare i problemi che bloccano l’attuazione dei programmi di edilizia sociale, con particolare riferimento alla situazione della Città capoluogo della Provincia.
1) Politiche per l’edilizia sociale
A) Comunicazioni dell’Amministratore dell’Ater
Il dr. Loguercio ha avuto modo, intanto, di illustrare l’entità delle risorse disponibili per il futuro: ha parlato della sfida rappresentata per l’Ater dall’ammontare complessivo di € 60 milioni, che potrebbero essere investiti nei prossimi anni sul territorio provinciale, ed a tal proposito l’ Amministratore ha dichiarato che metterà in atto un sistema di sinergie interistituzionali al fine coinvolgere i comuni interessati per le disponibilità delle aree edificatorie necessarie , pena la perdita dei fondi.
Ha poi fatto cenno ad alcuni programmi operativi, che possono essere immediatamente resi cantierizzabili a Matera, riguardanti tra l’altro: n. 12 alloggi nel rione di Serra Rifusa; n. 56 alloggi in PEEP l’ Arco di via Gravina; n. 24 alloggi a San Giacomo; n.20 alloggi La Martella, 12 Serra Rifusa.
Si potrebbe quindi disporre in Città a breve di 112 alloggi popolari che darebbero una significativa prima risposta alla domanda di casa a prezzi o affitti contenuti per le famiglie in difficoltà, oggi sempre più numerose, a cui potrebbero aggiungersi, lo fanno notare le due scriventi Associazioni, le circa 70 unità abitative ex L. 179 nei Sassi, sempre che vengano superati gli ostacoli alla loro realizzazione.
Relativamente alla situazione in altri comuni, in particolare per quanto riguarda gli alloggi ultmati (vedi il caso di Marconia e Pisticci), ha riferito che si giungerà con la condivisione delle amministrazioni locali, a brevissimo, ad un’ assegnazione provvisoria agli aventi diritto con la contrattualizzazione nel primo trimestre 2011.
B) Il punto di vista delle associazioni Sunia e “Diritti di Cittadinanza”
Da parte loro le due scriventi Associazioni hanno illustrato all’Amministratore dell’Ater il loro punto di vista, espresso in un documento del 21 settembre 2010 indirizzato all’Amministrazione Comunale di Matera, sulle politiche per l’edilizia sociale in Città in una dimensione sovracomunale.
Le associazioni hanno fatto osservare che a loro parere le politiche per l’edilizia sociale nella città di Matera debbano porsi in una nuova prospettiva, in maniera da coinvolgere nella programmazione degli interventi, miranti a soddisfare la domanda di case economiche e popolari, anche i comuni viciniori (Montescaglioso, Miglionico, Pomarico), mentre la Provincia, da parte sua, dovrebbe favorirne l’attuazione soprattutto con un’adeguata politica dei trasporti pubblici.
Le ragioni di questo orientamento sono:
1) la necessità di porre un limite all’ulteriore espansione urbana della Città di Matera ed all’assalto del suo territorio;
2) l’opzione per un corretto e lungimirante governo degli spazi urbani che privilegi l’opera di recupero e riqualificazione, in particolare nei centri storici, rispetto a nuovi consumi di territorio;
3) l’opportunità di favorire il risparmio delle risorse finanziarie nella politica per l’edilizia sociale (i prezzi per interventi su case popolari ed edilizia economica e popolare in genere sono di gran lunga inferiori nei centri limitrofi, sia che si tratti di recupero di edifici che di nuove costruzioni), con conseguente maggiore disponibilità di fondi per soddisfare la crescente e diversificata domanda di alloggi (anziani, giovani coppie, single, studenti, extracomunitari, ecc.);
4) la scelta di valorizzare la vocazione della Città capoluogo quale centro “metropolitano” che riesca a coinvolgere il suo hinterland nelle dinamiche di sviluppo, anche perché i centri viciniori non distano da Matera molto più che i suoi borghi e i quartieri della periferia: potrebbero quindi questi ultimi rappresentare una adeguata risposta alla domanda di case economiche e popolari dei cittadini materni interessati.
Anche la Regione, a parere delle scriventi due Associazioni dovrebbe essere impegnata a sostenere tale proposta, che potrebbe ispirare analoghi interventi in altri contesti territoriali, con positive conseguenze nell’uso oculato delle risorse ed evitando la frammentazione degli interventi e la logica campanilistica.
Il Comune di Matera, da parte sua, dovrebbe poi interessare i professionisti incaricati per la predisposizione degli strumenti urbanistici (Piano Strutturale, Regolamento urbanistico), del Piano Strategico e della Mobilità ad orientare le linee di indirizzo del loro impegno operativo nella prospettiva sovracomunale indicata nella proposta.
L’Ater di Matera, infine, dovrebbe ridefinire il suo profilo operativo per la realizzazione della proposta, contribuendo a delineare un nuovo approccio al problema abitativo, privilegiando l’attività di recupero e riqualificazione urbanistica di aree degradate dei centri abitati più che l’ulteriore espansione urbana.
Cosi come l’ ATER di Matera dovrebbe altresì risolvere il paradosso al quale spesso si assiste di non avere case ultimate e nel contempo inquilini in attesa di assegnazione di abitazione per anni.
Il dr. Loguercio ha dichiarato la sua piena condivisione del punto di vista delle due Associazioni, assicurando piena disponibilità in un’ azione comune.
Le scriventi Associazionisi si augurano a questo punto che anche l’Amministrazione Comunale di Matera possa finalmente esprimersi sul loro punto di vista sopra riportato, magari accogliendo la loro proposta di affrontare la discussione in un pubblico convegno da tenersi nei prossimi mesi in Città, con la partecipazione dei Comuni interessati, della Regione, della Provincia, dell’Ater, dei professionisti prima citati incaricati dall’Amministrazione Comunale di Matera della redazione degli strumenti urbanistici, nell’intento di offrire utili indicazioni alle diverse Istituzioni per le politiche dell’edilizia sociale nella prospettiva inter/sovracomunale degli interventi.
2) La vicenda dello studentato universitario di Matera
Le 2 associazioni Sunia e “Diritti di Cittadinanza” hanno poi sollevato il problema dell’urgenza di realizzare finalmente lo studentato universitario nel padiglione “Stella” dell’ex ospedale di rione La Nera, al fine di venire incontro alle esigenze di tanti studenti fuori sede che sopportano oneri pesanti per i fitti locali.
Si ricorda a tal proposito che si è in presenza del progetto esecutivo per n. 196 posti e del relativo finanziamento di 12 milioni di €, resi disponibli per da Miur, Regione e Ardsu, ciascuno dei quali concorre per 1/3.
A tal proposito l’Amministratore dell’ATER, nel condividere ed apprezzare l’ impegno delle due associazioni volto a favore degli studenti, pur condividendo la loro preoccupazione, si dice certo che la Regione porterà a compimento l’ intero progetto.
Le associazioni Sunia e “Diritti di Cittadinanza” da parte loro chiederanno all’Amministrazione Comunale di intervenire con determinazione presso la medesima Regione per l’emanazione del bando senza alcuna esitazione.