Politiche culturali, Leggieri: «Serve un cambio di marcia»
Nei mesi scorsi ho sollecitato i competenti uffici regionali per avere chiarimenti su come vengono assegnati i fondi alle imprese del settore culturale e quali sono le politiche culturali che la Regione Basilicata intende adottare. Ho avuto più volte modo di evidenziare le mie perplessità sui ritardi che impediscono alla Giunta regionale di trovare soluzioni adeguate per concedere almeno un ristoro a quelle associazioni in regola con i criteri della legge regionale n. 37/2014, autentico motore del settore culturale lucano.
È dal 2019 che per assenza del bando regionale molte imprese hanno dovuto sospendere le loro attività. La Regione, poi, non ha brillato nel presentare soluzioni idonee per le annualità 2020 e 2021 in favore di oltre tremila lavoratori ormai allo stremo delle forze, senza alcun reddito.
Che senso ha aver annunciato in convegni e tavole rotonde che la “filiera culturale” in Basilicata è un valore di crescita e sviluppo? Matera, Capitale europea della cultura nel 2019, è stata un volano per dare un futuro a quanti fanno della creatività un lavoro gratificante oppure ha rappresentato un’occasione – l’ennesima – mancata per la Basilicata? Alcune volte si ha l’impressione che le attività culturali siano servite a qualche vestale della cultura e a qualche giullare di professione solo per la ricerca del consenso e per plasmare posti ed incarichi dirigenziali.
Per questo è opportuno conoscere quali provvedimenti si intendano prendere per sostenere i tanti lavoratori dello spettacolo, così come avvenuto con tempestività in altre regioni. Da due anni, con l’insediamento della Giunta Bardi, sto cercando di conoscere le iniziative messe in campo; non sempre le risposte sono state chiare ed esaustive, soprattutto in tema di criteri di trasparenza delle regole per beneficiare delle provvidenze che la Regione mette a disposizione del comparto e dei lavoratori dello spettacolo. È opportuno dare nuovi segnali a partire dalla nomina di una nuova Commissione per la valutazione dei progetti del settore culturale. Una Commissione che sia formata da esperti delle arti sceniche che possa con cognizione di causa esaminare i progetti ed assegnare punteggi congrui. Ciò senza nulla togliere ad alcuni funzionari, che, oggettivamente, pur eccellendo nei doveri e compiti d’ufficio loro affidati, non possono essere definiti esperti. Sarebbe opportuno allinearsi al metodo delle Commissioni del Mibact tante volte prese come termine di paragone nei proclami di qualche dirigente regionale.
Per le ragioni sopra esposte ed altri approfondimenti che si rendono necessari chiederò un incontro alla Consigliera Dina Sileo, che ha la delega alla Cultura. Sarebbe opportuno vagliare insieme alcune iniziative da prendere. Penso al ripristino del fondo della Legge 37/2014 per l’anno 2019 con la messa a disposizione di almeno un milione di euro, come previsto nella legge di bilancio. È auspicabile che per l’annualità 2020, la Regione Basilicata lanci finalmente un significativo segnale alla categoria, concedendo un contributo a fondo perduto con modalità da studiare attentamente, come avvenuto in altri comparti del mondo produttivo.
Sarebbe, inoltre, utile ripristinare il fondo per l’anno 2021 della legge 37 al fine di consentire alle associazioni ammesse al finanziamento di programmare le loro attività con tranquillità, determinando, nel contempo, innovativi criteri per l’assegnazione e l’erogazione dei contributi, in ragione dell’eccezionalità del momento.
Occorre pure fare chiarezza sulle associazioni beneficiarie dei contributi regionali se hanno al proprio interno operatori (direttori responsabili, registi, attori, ecc.) già dipendenti del pubblico impiego o se ciò si sia verificato nell’ultimo triennio. Ritengo infine utile la predisposizione di una specifica sezione online dei siti istituzionali con l’indicazione di tutti gli atti riguardanti le associazioni beneficiarie dei contributi regionali (statuto, atto costitutivo, Bilanci approvati come per legge oltre al rendiconto redatto per voci omogenee già predisposto dagli Uffici regionali). Mai come in questo momento fungono da riferimento le parole del maestro Riccardo Muti, che non possono non essere fatte nostre: «La cultura è un elemento fondamentale per costruire la società del futuro, per dare speranza».
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle