Polla e tre comuni del Cosentino vogliono l’annessione alla Basilicata
Polla e tre comuni del Tirreno Cosentino si stanno mobilitando per lasciare le loro regioni di appartenenza e chiedere l’annessione alla Basilicata. I motivi che hanno spinto questi comuni a vedere la Basilicata come possibile nuovo ‘approdo’ sono disparati: ragioni storiche, geopolitiche, affinità linguistiche o culturali. La Basilicata, va detto per onor di cronaca, può anche essere appetibile perché tasse, assicurazione auto sono tra le più basse d’Italia.
Ed è notizia recente che tre centri calabresi limitrofi a Maratea (Praia a Mare, Tortora e Aieta), appunto, vogliono lasciare la Calabria. E un comitato di cittadini si sta già mobilitando con la raccolta delle firme per chiedere l’annessione alla Basilicata. Il comitato civico si chiama ‘Passaggio a Nord Ovest’, e sarà presentato sabato prossimo nel comune di Tortora. Nell’occasione saranno presenti anche alcuni amministratori della Provincia di Potenza e le amministrazioni comunali dei tre centri interessati. Il passaggio alla Basilicata sarebbe giustificato ed, eventualmente, agevolato dalla perdita di servizi sul territorio negli ultimi anni, come ad esempio le chiusure di ospedali e tribunali.
Polla, invece, spinge per il passaggio nella Basilicata perché ormai affetta da ‘Salernocentrismo’, ‘Vallocentrismo’ e il ‘Noceracentrismo’. A perorare la causa dell’annessione alla Basilicata è il promotore Tonino Capozzi, che oltre alle radici comuni individua una serie di problematiche mai risolte dalla Campania, e che per questo ne limiterebbero lo sviluppo, come ad esempio il Piano di rientro per il debito pubblico regionale, i tagli nella sanità del Vallo di Diano e i pochi finanziamenti pubblici per opere necessarie nei comuni.