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Porto di Taranto, nel 2022 movimentate 14,6 milioni di tonnellate di merci con una flessione del 16,9% rispetto al 2021

“In base alla normativa vigente, se la situazione negativa dovesse perdurare, Taranto rischierebbe di perdere la sua Autorità di sistema portuale. E questo, in una città che intende espandere la sua economia sul mare e grazie al mare, non è concepibile”. E’ quanto ha detto Carmelo Sasso, segretario territoriale della Uiltrasporti di Taranto, alla luce del nuovo dato negativo che riguarda il traffico merci nello scalo ionico. Nel 2022 il porto ha movimentato 14,6 milioni di tonnellate di merci con una flessione del 16,9% sul 2021, del 7,6% sul 2020 e del 19,6% sul 2019.

“Sia la crisi dell’ex Ilva sia il rallentamento produttivo di Eni hanno fatto crollare i traffici. In questo scenario va inserita anche la situazione della ex Cementir che da tempo ormai non è pervenuta come attività nel porto. – aggiunge Sasso – Ma non dobbiamo dimenticare il Covid, che pian piano ci stiamo mettendo alle spalle, e l’attuale conflitto in Ucraina. Bisogna fare chiarezza su una serie di questioni come il futuro produttivo di ex Ilva e fare quel ragionamento che qualcuno invoca da tempo: ridisegnare la distribuzione delle banchine tra aree pubbliche e aree private e aree in autonomia funzionale, che sono quelle di Acciaierie d’Italia, per compensare le perdite che stiamo avendo”.

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