Positivo per l’UGL l’incontro con il ministro Clini
Lo scorso mercoledì 23 gennaio, presso la Prefettura di Taranto, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, insieme al sottosegretario allo Sviluppo economico De Vincenti, il garante dell’AIA Esposito e il commissario della bonifica Pini, hanno incontrato i rappresentanti delle istituzioni, delle parti sociali e delle sigle sindacali per un ulteriore punto della situazione. Sotto la lente, anche qui, lo stato di attuazione dell’AIA e l’avvio della legge sulla bonifica dell’Ilva di Taranto.
Per l’UGL sono intervenuti a questo incontro il segretario Confederale Ivette Cagliari e il segretario generale della Puglia Giuseppe Carenza.“È una situazione piuttosto critica – ha commentato Ivette Cagliari – ma aperta a sviluppi anche positivi, che potrebbe determinare un caso ‘di scuola’. Non bisogna lasciarsi andare ad allarmismi, ma considerare la possibilità di fare ciascuno il proprio lavoro e la propria parte, coinvolgendo anche la magistratura, che dalle parole del Ministro sta valutando ipotesi percorribili per rimettere in situazione di tranquillità e di rispetto della nuova legge, la 231, che ha ricadute sull’Ilva. L’aspetto interessante evidenziato dal Ministro, che ci tranquillizza e ci da la possibilità di lanciare questo messaggio positivo è che il blocco della produzione è riferito a tutto ciò che è precedente alla legge, anche se vanno analizzati meglio tutti gli aspetti legislativi”.
C’è bisogno di lavorare insieme, con il giusto equilibrio e senza farsi battaglie, in modo da salvaguardare il diritto alla salute e il diritto al lavoro, che sono costituzionali e diritti naturali. “Come UGL accogliamo positivamente – prosegue il segretario Confederale – pur prendendo il tempo necessario per valutare gli sviluppi. Dunque applaudiamo alla possibilità di mettere tutto il coro in funzione, compresa la magistratura. Cioè poter suonare tutti in armonia e sintonia nell’interesse superiore del non consegnare il siderurgico italiano alla concorrenza. Questo è lo scopo, salvare l’industria e nel contempo salvare l’ambiente, rilanciando lo sviluppo. Ecco perché il piano di risanamento previsto che vedrà ivi le nuove figure che coinvolgeranno tutte le parti sociali è un piano intelligente”.
Da un’ipotesi di lavoro che riguardi l’Ilva, si può anche prendere spunto per unificare l’intera area tarantina, nella quale rientrano il Porto, la raffineria dell’Eni e l’azienda Cementir. “Il piano di risanamento – conclude Ivette Cagliari – è un piano che va oltre la ‘smart city’. Qui stiamo parlando di una ‘smart area’, cioè una zona ampia e progettuale che può diventare un esempio trainante per tutte le situazioni necessarie di bonifica. Perché abbiamo puntato i riflettori sull’Ilva, ma ci sono tanti altri casi ambientali di bonifica in Italia e si possono avere tanti spunti se riusciamo a lavorare tutti insieme, partendo proprio da questo concetto di un’area intelligente e progettuale. Ecco come la progettualità e la tempestività possono essere un modo per uscire da questa situazione critica”.