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Poste, i sindacati lucani si mobilitano

Cgil, Cisl e Uil di Basilicata si mobilitano sulla vertenza Poste Italiane. Stamane a Potenza si è tenuta una conferenza stampa con i segretari generali Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro e i rappresentanti delle categorie dei lavoratori postali e delle associazioni dei consumatori Adiconsum, Federconsumatori e Adoc, nel corso della quale sono state illustrate le iniziative che saranno messe in campo nelle prossime settimane per affrontare e risolvere la difficile situazione in cui versa il sistema postale in Basilicata. Una battaglia, hanno precisano i sindacati, che unisce in un fronte comune i lavoratori e gli utenti. I sindacati hanno annunciato un presidio per mercoledì 8 febbraio davanti al compartimento centrale di Poste Italiane in Via Grippo (Chianchetta), con il coinvolgimento dei sindaci e dei parlamentari lucani, e l’adesione alla manifestazione promossa dall’Anci che si terrà domani a Brienza. Per il segretario della Cisl Falotico “in Basilicata siamo di fronte a un vero e proprio black-out che sta producendo gravi disservizi agli utenti e agli stessi operatori. Il nostro obiettivo è recuperare le carenze di organico che sono la vera causa dei disservizi a fronte di un ventaglio di servizi sempre più ampio. Vogliamo un servizio con standard da paese civile e non da terzo mondo”.

Per i sindacati serve nuovo personale per rispondere ai carichi di lavoro sempre più pesanti e risolvere alla radice i disservizi che colpiscono i cittadini. Dal 1 febbraio gli straordinari sono aumentati di 1.500 ore e, secondo indiscrezioni, saranno appena una decina le unità che Poste Italiane intende impiegare per il programma del bonus benzina.

Secondo il segretario della Cgil Genovesi “per affrontare l’emergenza è necessaria la convocazione di un tavolo di confronto per discutere un programma di assunzioni con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta e ridurre i carichi sempre più pesanti sui lavoratori”. Genovesi ha inoltre richiamato la necessità di riprendere il tavolo interistituzionale creato nel 2005 con Poste ed enti locali per capire come si organizza la rete dei servizi sul territorio nel lungo periodo.

Il segretario della Uil Vaccaro ha evidenziato che “dal ’98 al 2010 sono aumentati i dirigenti ma non il personale” e ha denunciato “l’insensibilità delle istituzioni locali che stanno facendo troppo poco nei confronti di Poste Italiane. Questa è una battaglia di civiltà che serve a recuperare un minimo di decenza e che non riguarda solo i sindacati ma anche chi rappresenta la società civile e le istituzioni. Se le istituzioni non cambieranno atteggiamento – ha concluso Vaccaro – saremo noi a cambiare i nostri rapporti con le istituzioni”.

 

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