Potenza, inchiesta della Magistratura sullo stadio Viviani e sul campo scuola di Macchia Romana
Chi si aspettava un taglio netto col passato nel comune di Potenza, con l’inchiesta della magistratura sullo stadio Viviani e sul Campo Scuola di Macchia Romana, ha avuto la conferma che purtroppo non c’è stato. Al di la dei riferimenti tecnici e delle stizzite e impacciate risposte del sindaco a chi lo attacca, che lo ha incolpato quantomeno del “superficialità” vi sono forme e dati che sono imprescindibili. E’ mancato il coraggio! L’azione giustificatoria di DeLuca ne è la controprova. Non ha lasciato neppure i dovuti margini del beneficio del dubbio su come tutta la vicenda si è svolta. La scelta del consiglio comunale di rendere possibile la “procedura in economia” alla quale noi non abbiamo partecipato, non ha dato di certo il “lasciapassare” all’amministrazione e ai tecnici interni ed esterni incaricati di agire e fare senza controllo. Sin dall’inizio dell’affidamento è stato evidenziato il conflitto d’interessi di un consigliere comunale e, a quanto si è appreso dagli stralci redatti dalla Magistratura, la ditta aggiudicataria avrebbe partecipato a tutto il processo realizzativo, compreso quello preparatorio che sarebbe spettato al comune. Una prassi che negli enti pubblici è abbastanza comune a giudicare dalle tante inchieste in Italia. I capitolati spesso sono stati preparati dalle stesse ditte che con buona probabilità si aggiudicavano gli appalti. Se dalle indagini risultasse che la Procura ha ragione sarebbe un fatto molto grave al quale il sindaco ha il dovere di porre rimedio. A DeLuca va fatto notare che la gara migliorativa del Viviani non è apparsa tale, se si
considera che il campo di gioco in un primo momento sarebbe dovuto essere rimpicciolito. Solo in seguito alle vibranti lamentele degli ultras e di molti altri, attraverso un ulteriore esborso di 40mila euro a carico del comune, si è potuto rendere il campo adatto alle dimensioni richieste per partecipare ai campionati ai quali aspira di partecipare nuovamente la città. Per tanto forse l’appalto è stato più peggiorativo che migliorativo. Noi speriamo che la magistratura faccia luce e ci dica cosa realmente è accaduto. Intanto il sindaco si ponga nell’ottica della piena collaborazione con gl’inquirenti a tutela della città e dei Potentini com’è suo dovere. La sua difesa a ogni costo non è piaciuta a molti. Invece solleciti e partecipi alla realizzazione di una commissione contro le irregolarità negli appalti in Basilicata con una commissione che verifichi l’andamento, così come ha proposto in portavoce dei 5 Stelle alla regione Basilicata Gianni Leggeri.