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Potenza-Melfi, una strada pericolosa

La Potenza-Melfi è stata indiscutibilmente una grande opportunità per i paesi che si snodano lungo essa. In passato era “un’autostrada” con soli benefici economici, corridoio diretto verso la Puglia.
Oggi, quella stessa Potenza-Melfi assomiglia più ad un cimitero che un’arteria stradale, e detiene il record poco positivo di strada più pericolosa dello Stivale. E’ diventata complicata anche per quei paesi del Vulture che ne avevano tratto beneficio, non garantisce più il trasporto in sicurezza di persone e mezzi, e con enormi difficoltà supporta le aree industriali e le numerose attività produttive.
“Il numero delle vetture che la percorre e le esigenze sono nel tempo cambiate” – ha affermato il coordinatore dei gruppi di opposizione, Aurelio Pace – “Non è possibile immaginare che infrastrutture come questa, pur restando immutate, possano sempre e comunque soddisfare i flussi viari, senza mostrare il fianco a tutte le proprie criticità”.
Il risultato è che a pagare la mancanza d’intervento serio con disagi e pericoli sono gli utenti, i lavoratori, i cittadini. Questo problema tocca tutte le istituzioni, quelle direttamente delegate Anas e Regione Basilicata, e quelle che qui hanno voce solo sul piano politico, per esempio, la Provincia di Potenza.
Continua Pace: “Perché questo atteggiamento debitorio troppo grande sia colmato, è necessario concertare in modo bipartisan un piano di adeguamento e di messa in sicurezza del percorso. Parlo di progetti che tocchino seppur limitatamente almeno i tratti più pericolosi, come ad esempio alcuni svincoli, e che riguardino la posa dell’asfalto antipioggia. Questo chiediamo con motivata urgenza all’Anas, in attesa che vengano spesi i 45 milioni di euro disponibili. Bisogna trovare una soluzione, e pure in fretta”.

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