BasilicataPolitica

Povertà e spopolamento della Basilicata

I “trend storici” elaborati dall’Istat e dai Rapporti annuali della Caritas e di Save the Children sulla base delle ricerche e delle indagini svolte negli ultimi anni, delineano la condizione economica delle famiglie lucane come una realtà sempre più drammatica. Dati a dir poco allarmanti che ci consegnano l’immagine di una Basilicata minata da migrazioni e denatalità, con uno sviluppo non ancora auto-propulsivo aggravato, nel pieno dei problemi del lavoro e dell’occupazione, dalle misure restrittive legate all’emergenza epidemiologica, ed il più alto tasso di povertà educativa rivolta a bambini e ragazzi. Il complesso quadro socio-economico della nostra regione, assieme alle diverse forme di povertà caratterizzanti i contesti sociali contemporanei, implicano quindi di considerare il fenomeno non soltanto nell’accezione limitativa della dimensione del reddito, ma nelle sue varie sfaccettature (antropologica, giuridica, sociologica ed educativa) ed in stretto rapporto con il livello dei servizi erogati, quali: mancanza di cura del territorio, carenze infrastrutturali, abbandono delle città, esiguità di risorse e degrado più o meno marcato dell’area della formazione e dell’educazione. Ciò permette l’elaborazione di un quadro completo anche delle dinamiche determinanti i processi di abbandono dei piccoli centri in tutto il territorio regionale, allo stato attuale fortemente colpito da due fenomeni che si pongono in rapporto di causa-effetto rispetto alla stessa povertà: lo spopolamento demografico e l’invecchiamento della popolazione. L’immagine della Basilicata risultante dalle stime è pertanto quella di una grande Regione con una posizione geografica strategica di crocevia, ma proiettata verso la desertificazione.

Meritocrazia Italia Basilicata è disposta quindi a mettersi in dialogo ed a confrontarsi con il mondo associativo e le organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, per scambiarsi proposte, idee e “fare rete” su una problematica molto più intricata rispetto a quello che il senso comune suggerisce e che le istituzioni continuano spesso a considerare più come dato statistico che come urgenza di ripensare l’ormai logoro, e insieme costoso, sistema di welfare. Ciò che ne scaturirebbe sarebbe un’arricchente cornice di approfondimento che si propone di essere fonte di idee e relazioni generative per il futuro al fine di individuare possibili strategie per il rilancio sociale ed economico della nostra amata terra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *