Presentata a Tolve la locale sede dell’Archeoclub
Si è svolto nei giorni scorsi il convegno di presentazione dell’Archeoclub di Tolve, nella suggestiva location dell’ex Convento dell’Annunciata. Numerosa la partecipazione di pubblico, che dopo i saluti del sindaco di Tolve Pasquale Pepe, ha potuto ascoltare gli interventi dei relatori: Alessandra D’Eugenio, archeologa e presidente dell’Archeoclub di Tolve; Pierfrancesco Rescio, archeologo e docente di Topografia antica presso l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli; Helga Di Giuseppe, archeologa e responsabile editoriale per la casa editrice Scienze e Lettere di Roma; Isabella Marchetta, archeologa medievista; Nicola Montesano, storico e docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi della Basilicata; Vincenzo Fundone, fotografo e componente dell’Archeoclub di Melfi.
L’Archeoclub di Tolve “Tulbium” è una sede locale dell’Associazione Nazionale “Archeoclub d’Italia”, riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1986 come Ente Morale per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei Beni Culturali. La sede di Tolve, riconoscendosi negli obiettivi statutari dell’Archeoclub d’Italia, nasce con l’intento di promuovere un’attività di ricerca, scoperta, diffusione della conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio archeologico, storico-artistico e ambientale, attraverso convegni, visite guidate, pubblicazioni, mostre, corsi didattici, uscite culturali, ecc. L’obiettivo principale è di rendere fruibile e vitale nei contenuti quanto il territorio possiede, per proporne davvero una conoscenza profonda, rivolta non soltanto al mondo accademico, ma soprattutto ad un pubblico profano, nella convinzione che una comunità che si riconosce nel proprio patrimonio culturale consolida il senso di appartenenza alla storia, alle tradizioni del territorio, e intraprende anche un nuovo dialogo con l’antico, considerandolo non più soltanto come reperto, ma come elemento costitutivo dell’identità della propria terra.
Durante il convegno, intitolato “Riscoperta dei siti dimenticati”, è stata espressa la volontà di puntare sin da subito al recupero di quei siti che finora sono stati lasciati in uno stato di abbandono, alcuni completamente caduti nell’oblio, per scarso interesse e conoscenza o per la mancanza di convinzione che potessero rappresentare elementi attorno a cui sviluppare progetti di promozione del territorio.
“Lì dove le istituzioni non intervengono – ha dichiarato Alessandra D’Eugenio – siamo noi cittadini che abbiamo il dovere di riappropriarci di una memoria, di una parte di storia sconosciuta che costituisce anche parte della nostra identità, proprio prendendoci cura di quei siti sconosciuti, rendendoli quindi fruibili ed accessibili e facendo parlare delle pietre che fino ad ora tacevano, ma che adesso devono cominciare a raccontarci la loro storia, e anche valorizzando monumenti che sono sempre stati alla luce del sole, iniziando però a considerarne anche il valore storico”.
“Gli obiettivi – ha proseguito – sono innanzitutto quelli di recupero e riscoperta, ma subito dopo vengono la tutela e la salvaguardia e quindi la volontà è quella di procedere alla pulizia di alcuni siti archeologici, come la villa del Moltone e la villa di San Pietro. Successivamente viene la valorizzazione, che punta a rivitalizzare questi siti innanzitutto rendendoli accessibili, eliminando le barriere architettoniche, e conoscibili, attraverso la creazione di una cartellonistica e di pannelli didattici e, subito dopo, con lo sviluppo di progetti culturali che ne possano diffondere la conoscenza anche tra un pubblico profano. Nello specifico si è già progettato un percorso guidato nel centro storico del paese da presentare alla cittadinanza e da ripetere periodicamente durante le festività. Ovviamente l’obiettivo più a lungo termine è quello di varcare i confini locali, inserendo i progetti dell’Archeoclub in un rete regionale e costituire insieme ai territori limitrofi un unico grande iter di valorizzazione e di attrazione turistica”.