Presentata la silloge di Giovanni Di Lena
Lucania sempre più Terra di Poeti e ben rappresentata in ogni epoca. Una delle voci più genuine e autentiche è oggi quella di Giovanni Di Lena, autore di pregevoli raccolte, l’ultima delle quali “Il reale e il possibile” è stata presentata anche a Pisticci, dopo i successi di Marconia e Salerno, nel corso di una serata culturale, promossa dal Gruppo Folk La Pacchianella, presieduto da Giuseppe Adduci che è stato anche l’animatore e promotore dell’evento culturale, impreziosito dai canti della splendida voce di Lucia Lasalandra e irradiato in diretta da Laser TV. Una prima considerazione da sottolineare riguarda l’assoluta antistoricità della poiesis di Giovanni Di Lena, che appartiene a tutte epoche, neorealista quando denuncia, crepuscolare quando canta con sensibilità il quotidiano e le cose comuni. Diventa poi futurista quando invoca il ritorno ai sentimenti del passato ma non si può dire ermetica perché la lingua adoperata è accessibile anche se poi, come gli ermetici, si spoglia dalla facile retorica e racchiude molti significati in poche parole. La poesia di Giovanni Di Lena è stata spesso, ed a giusta ragione, associata alla diffusione del messaggio popolare, della protesta forte ma garbata e civile, della coscienza che si ribella, all’uso sagace e misurato della parola, autoritaria, decisa ma fine ed elegante. Ma non è solo questo. Il poeta riesce a esplicare un sentimento che vuole essere pretesa di verità, di coscienza civile di un uomo che esalta la dignità umana nella dimensione della poesia. Nelle sue raccolte mette a nudo, seleziona la realtà di un clima ostile qua e là velato di luce e di speranza. Un filo sottile e delicato lega tutte le sue poesie per quel “dovere della memoria” e sul piano dei comportamenti costringe i lettori ad una riflessione vera e autentica: denunciare colpe e colpevoli senza drammi o rancori, non cadere nella trappola della massificazione, dell’impoverimento della coscienza sociale, rinnegare la parola odio e sostituirla con amore, denunciare i soprusi mettendosi dalla parte dei più deboli. Emerge, da una lettura attenta dei suoi versi, l’alternarsi continuo di figure sempre giocate su accostamenti reali in cui si esalta la poesia orale non solo ma anche quella del non detto. Una garanzia per la poesia popolare smarrita e oscurata dalle istanze della prepotenza accademica. Giovanni Di Lena non abbandona la sua voglia di scrivere e rappresenta la categoria dell’uomo chiamato a rendere palese quello che la gente pensa veramente. I suoi sono i versi di libertà ma anche versi “in libertà”, graffianti e nel contempo meravigliosi nella capacità di sfruttare l’estremismo verbale. La vita quotidiana è affrontata nelle sue liriche con la sensibilità di un poeta che racconta l’eterna vicenda dell’uomo che porta con sé la sua antica disperazione e la sua fragilità.
Giuseppe Coniglio
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INTERVISTA A GIOVANNI DI LENA: httpv://www.youtube.com/watch?v=tUSrkupXJ3I
INTERVISTA A GIUSEPPE CONIGLIO: httpv://www.youtube.com/watch?v=vg-rxTWfxEU