Presentata a Matera la guida ai sapori della Basilicata de ‘La Repubblica’
La Guida ai Sapori e ai Piaceri della Regione Basilicata è stata presentata a Matera ed è possibile acquistarla in tutte le edicole d’Italia, negli aeroporti e presso le librerie Feltrinelli. Il giornalista Domenico Castellaneta, capo della redazione barese de La Repubblica, ha introdotto l’evento rappresentando la guida come un libro del cuore. Si tratta di circa trecento pagine utili ai viaggiatori e, contemporaneamente, formative per chi risiede nella piccola regione del Sud che, come ha precisato il direttore delle Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, è già seconda, dopo la Sicilia, per numero di copie vendute in Italia. Le prime pagine del volume sono introdotte dalla scrittrice lucana Mariolina Venezia e guardano alla Basilicata come al Paese del silenzio. Realistico il volo esplorativo sulle pendici del Vulture, che Raffaele Nigro, noto intellettuale dei luoghi, ha immaginato di fare sulle ali di una farfalla. “Si tratta di uno strumento informativo e didattico anche per noi e dobbiamo lavorare anche per veicolare nelle scuole elementari una ricca base di conoscenza dei nostri luoghi”. Lo ha detto Luca Braia, assessore all’agricoltura della Regione Basilicata.
“Una guida che inorgoglisce la Basilicata – ha dichiarato il Presidente Marcello Pittella – e che fa giustizia agli ultimi quarantanove anni di silenzio. Abbiamo bisogno di creare un sistema di amicizie, di relazioni e di comunicazione. Aver scelto come partner di questo progetto La Repubblica e, nello specifico Giuseppe Cerasa, e con lui la grande famiglia di Repubblica, significa aver consentito alla nostra regione, luogo magico per quanto piccolo, di mettere una sorta di timbro di riconoscimento. Questo è un link importante e che dobbiamo irrobustire. Non possiamo pensare di vincere la sfida, vincolandoci a un meridionalismo fuori luogo. Abbiamo l’obbligo morale di sprovincializzarci per costruire ponti di solidarietà con tutti coloro che pensano di essere mente attiva della nostra epoca. Questa regione, in punta di piedi e con tanta modestia, riconoscendo i limiti e le battute di arresto, ha voglia di provare a migliorarsi partendo dalle peculiarità di questa terra. Essendo piccoli, non possiamo fare tutto, ma quelle poche cose che ci sono concesse, le dobbiamo fare meglio degli altri. Abbiamo investito sul patrimonio materiale e immateriale e bisogna provare a dare corpo agli investimenti. Abbiamo bisogno di maggiori competenze e abbiamo bisogno di costruire insieme. E se c’è Repubblica, come c’è l’accordo RAI per quattro anni, è perché è in questi incontri, con chi si è affermato, che si può crescere insieme. La storia, se ben raccontata, crea quel riscatto nella consapevolezza del valore dei prodotti e dei nostri luoghi”.