Presentato a Melfi il libro su Papa Francesco
Andare oltre le azioni e i gesti. Conoscere le dinamiche di un pontificato che sta rivoluzionando la Chiesa cattolica e riscuotendo simpatie crescenti tra la gente comune. Questo e tanto altro nella presentazione del libro “Stile Bergoglio, effetto Francesco” di Fabio Zavattaro, organizzato dall’Associazione “Francesco Saverio Nitti”- socio fondatore dell’omonima Fondazione costituita unitamente alle istituzioni territoriali- .
L’auditorium gremito del centro culturale Nitti di Melfi ha fatto da degna cornice all’incontro che ha visto, tra gli altri, la presenza del vescovo della diocesi di Melfi-Rapolla e Venosa S.E. Mons.Gianfranco Tudisco e dell’Assessore all’Istruzione del comune di Melfi Lucia Moccia.
Dopo l’introduzione di Gianluca Tartaglia, direttore dell’Associazione Nitti, è toccato ad Emondo Soave, giornalista della Tgr Basilicata, sollecitare Fabio Zavattaro, vaticanista ed inviato speciale del Tg1, con una serie di domande che partendo dall’annuncio dell’Anno Santo straordinario della misericordia ha toccato vari temi: dal profilo spirituale dell’ arcivescovo di Buenos Aires, ai segreti del successo di papa Francesco nel rivoluzionare la Chiesa, al rapporto con i pontefici che lo hanno preceduto.
Nel corso dell’incontro, arricchito dalla lettura di alcune pagine del libro da parte dell’attore Gennaro Tritto, Fabio Zavattaro ha evidenziato in primo luogo “una continuità tra i pontefici che si sono succeduti da Giovanni XXIII a Francesco” sottolineando come “nelle diversità del loro ministero hanno portato avanti l’idea di Roncalli di una chiesa sempre più aperta al mondo e alla realtà sociale. La rivoluzione di Francesco parte proprio da quel concetto espresso da papa Giovanni XXIII che, aprendo il Concilio, ha parlato di una Chiesa che deve essere la medicina della misericordia e non della condanna E proprio la misericordia sarà la chiave di lettura dell’Anno Santo indetto da Francesco e che inizierà il prossimo 8 dicembre, giorno nel quale cinquant’anni fa papa Paolo VI comandava il Concilio ecumenico Vaticano II”.
A proposito del titolo del libro, Zavattaro ha evidenziato come in esso “si volesse mettere in primo piano una continuità d’azione del primo papa sudamericano ovvero lo stile dell’arcivescovo di Buenos Aires è lo stesso del papa eletto. Di qui l’effetto Francesco che conquista credenti e non credenti e che mette in evidenza il cammino di una Chiesa che deve uscire fuori e che deve andare verso le periferie dell’esistenza. Francesco, in un certo senso, è il parroco che tutti avrebbero voluto incontrare almeno una volta nei momenti di difficoltà e nel tempo della prova”.