Presentato il bozzetto del Carro Trionfale 2011
Presentato stamane presso la sede della Curia Arcivescovile di Matera, il bozzetto del Carro edizione 2011, la 622esima. Una festa che la comunità materana sente nel profondo, già a partire dal 3 luglio. L’artista che costruirà il manufatto policromo sarà Michelangelo Pentasuglia, un veterano della festa materana, coadiuvato da un gruppo di giovani vogliosi di cimentarsi in quest’impresa. “Sono giunte tante richieste, tutte interessanti – ha spiegato Francesco Loperfido, Presidente del Comitato Esecutore – e c’è stato molto imbarazzo. Abbiamo scelto la proposta di Pentasuglia perché unisce innovazione e tradizione, un connubio imprescindibile. Gli altri bozzetti saranno esposti presso la nostra sede esecutiva, in via del Corso.”
Don Vincenzo Di Lecce, parroco della Cattedrale e delegato della Curia, ha esordito affermando che “con la presentazione del bozzetto si entra nel clima festivo. La Festa di Maria SS della Bruna non inizia il 23 giugno, né termina il 2 luglio. Infatti ogni 2 del mese, ci prepariamo al fatidico giorno con varie iniziative. Noi vogliamo che il Carro diventi una sorta di catechesi in movimento, nel senso che, tramite il Carro, si invia un messaggio alla gente. Il tema dell’eucarestia è attuale, perché è una preparazione al Congresso Eucaristico che si terrà ad Ancona il prossimo settembre. L’opera presenta 4 diversi quadri, ognuno con un tema specifico: il primato di Dio, la testimonianza ecclesiale, l’aiuto nel momento di difficoltà e, in ultimo, lo sfondo della Cattedrale di Matera e della Concattedrale di Irsina.”
Infine, la parola all’esecutore materiale del Carro:”Quando ho appreso il tema del concorso, ho subito presentato la mia proposta. In verità, avrei voluto prendere una pausa di lavoro, dopo due Carri costruiti per i comuni di Montescaglioso e Torino, ma la mia materanità ha prevalso ancora”
Concetto abbastanza chiaro, quello di Pentasuglia: la comunità materana vive il 2 luglio in un misto di fede, gioia e speranza, secondo il famoso detto “ammogghij ammogghij all’onn c’ven”.