Presentato il libro “Ho scritto d’amore – Voce di una mamma”
POMARICO-FERRANDINA- Un libro che non solo racconta la triste storia di una madre che ha perso tragicamente un figlio ma che si propone anche di infondere coraggio e speranza nella fede a tutte le persone coinvolte nello stesso drammatico destino. “Ho scritto d’amore – Voce di una mamma” di Fausta Losquadro, è stato presentato a Pomarico e Ferrandina, dove ha riscosso grande successo di critica e consensi. In nome dell’amore incondizionato e della dedizione più radicale, questa madre ha lasciato nel suo libro un’impronta indelebile. E’ la storia di una donna straordinaria e di un figlio “comune di fuori del comune”. Un libro da leggere tutto d’un fiato, proposto con uno stile semplice, diretto, dettagliato, curato secondo un gusto di una narrazione che induce il lettore a farsi una chiara immagine delle vicende descritte. Non è stato di certo facile per l’autrice parlare di un evento tragico che le ha sconvolto l’esistenza, ma lei accetta di farlo, non per sfogo ma per sostenere altre mamme distrutte dalla stessa sofferenza, e soprattutto quelle che non trovano la forza di reagire. Oggi la vita di Fausta è cambiata. Il grande dolore non l’ha resa più fragile ma molto più forte, coltivando la speranza di vedere il proprio figlio Mariano felice che le sorride dal paradiso. Com’era Mariano? “Un ragazzo come tanti – dice – ma onesto e coraggioso con un gran cuore, sempre pronto a scendere in difesa dei più deboli e senza paura dei più forti, impegnato nel sociale, nella politica e nella famiglia. E poi intraprendente. Si era laureato in Architettura, e cominciato a lavorare”. Oggi che Mariano non c’è più, la madre pensa al figlio e cerca di sorridere, a fare quello che lui avrebbe voluto che facesse. E continua a vivere ed a trasmettere questo suo grande messaggio di fede. E’ un’altra esperienza difficile. Se il figlio ha saputo vivere ogni esperienza, la vita, la morte, il passaggio, la madre deve essere capace di stare insieme con lui, di condividere. Nei suoi pensieri, come in quelli del consorte Franco, non c’è colpa, né rancore e forse nemmeno rabbia. E’ un libro-dialogo con i lettori in cui l’autrice si apre, si confida ed incute speranza, fede e coraggio e trae forza perché sente che il figlio è sempre dentro di lei. Un libro che esorta a sforzarsi ad essere migliori anche in conseguenza di un dolore profondo. E per l’autrice sforzarsi di continuare è un regalo dedicato al figlio.
Giuseppe Coniglio