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Presentato il libro “Matera e il Paip: un futuro ancora possibile”

Al centro della vicenda descritta nel volume delle Edizioni Giannatelli con fotografie di Antonello Di Gennaro, c’è la storia di quello che molto più di un rione e che proprio oggi celebra i 45 anni dalla sua istituzione. La pubblicazione indaga nelle origini dell’impresa artigiana che fece di Matera un modello per l’Italia e ne ripercorre i momenti più importanti a quattro decenni di distanza.
Tre le parole chiave scelte dal Sindaco di Matera Domenico Bennardi che oggi devono contrassegnare il futuro di quel percorso ormai quasi cinquantennale : servizi, innovazione e connettività. Pur rispettando la storia della città, che vede le sue radici nella civiltà contadina è necessario guardare a una laboriosità che va valorizzata, ha proseguito nel suo saluto.
Inviando un messaggio, il presidente del consiglio regionale Carmine Cicala ha sottolineato l’importanza della visione adatta a rileggere quella storia anche in considerazione dei profondi cambiamenti che stiamo vivendo e che non possono non tenere conto di un sistema economico che dopo la pandemia non sarà più lo stesso. Necessario – ha aggiunto – è partire da sistemi di rete che operino sull’intero territorio. L’analisi delle filiere produttive ma anche il ruolo di istituzioni e i cambiamenti necessari nel mondo della scuola sono state al centro dell’intervento dello chief econonomist di Intesa Sanpaolo Paolo, Gregorio De Felice che partendo dalla storia di riscatto che contraddistingue Matera nell’universo delle città italiane del Mezzogiorno d’Italia ha affrontato il nuovo concetto di area produttiva parlando di “Zona Paip 4.0” .
Ha soffermato anche la sua attenzione su alcune criticità come la fuga dei giovani contro la quale è necessario puntare sulla formazione e sull’arricchimento del capitale umano in un itinerario che coinvolga diversi settori e sulla scorta delle indicazioni dell’Unione europea con particolare riferimento alla società green. Il percorso storico che è stato sviluppato nel libro e i concetti-base del lavoro svolto sono stati al centro dell’intervento del presidente di Cna Basilicata, Leonardo Montemurro, uno dei due autori che ha contestualizzato il periodo descritto nel testoche coincideva in particolare con il tramonto dell’area industriale della Valbasento e che ha unito piccoli imprenditori in quella che fu una sfida storica. Turismo, manifattura, conoscenza e terziario devono essere oggi i pilastri sui quali costruire il futuro della Città ed il Paip con le sue circa 300 aziende ( 164 nel Paip 1 e la restante parte nel Paip 2) insediate è parte integrante ed attiva dei pilastri produttivi descritti. Su “Matera città della sapienza” ha puntato Giovanni Volpe autore del libro insieme a Montemurro che ha approfondito gli aspetti del testo legati alle trasformazioni industriali e allo sviluppo economico della Città di Matera descritto anche nelle oltre 130 interviste realizzate fra imprenditori e rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria . La città – ha sottolineato ancora Volpe – è stata modello per l’industria italiana e motore dello sviluppo economico in particolare dopo la crisi del salotto. Oggi – ha proseguito – la zona Paip è ancora viva con 191 lotti di cui solo 20 ancora non utilizzati. Fondamentale resta il rilancio e l’importanza di fare rete.
Di sociologia visuale ha parlato il fotografo Antonello De Gennaro autore del materiale fotografico del volume sul quale verrà presto realizzata una mostra antologica. La città – ha proseguito – è già stata al centro delle ricerche effettuate da Ernesto De Martino che condusse a Matera esponenti del calibro di Zavattini e Cartier Bresson richiamati da un’esperienza sociologica e antropologica attuale ancora oggi. Nel suo lavoro – ha concluso Di Gennaro – è stata fondamentale la trascrizione del territorio, ancora più profonda del racconto per immagini.
La conclusione della presentazione è stata affidata a Marilina Giannatelli, delle omonime Edizioni, che ha pubblicato il libro e che proprio nel 2021 celebra i 30 anni dell’attività di famiglia che fu tra le prime a insediarsi nella zona Paip. E’ stato un anno difficile – ha detto – ma la nostra forza sta in un lavoro che appartiene alla storia personale di noi due sorelle e di nostro padre che era un tipografo. Proprio lui fu tra i
primi a credere nella sfida della zona Paip e anche per questo la nostra attenzione verso questa pubblicazione è stata molto accurata e appassionata”

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