Presentato il Piano regionale di gestione dei rifiuti
Raggiungere il 65-70% della raccolta differenziata in un anno. É l’obiettivo prefissato dalla Regione Basilicata con l’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, presentato questa mattina a Potenza nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer e il dirigente generale del Dipartimento, Carmen Santoro. Il Piano diventerà legge dopo l’approvazione del Consiglio regionale. Il nuovo provvedimento sostituirà quello in vigore dal 2001. “Ci mettiamo intorno a un tavolo insieme alle comunità locali – ha esordito l’assessore Berlinguer – e ci diciamo cosa dobbiamo fare. Questo iter è durato a lungo, ma finalmente siamo giunti al dunque. Stiamo arrivando ad una linea che ci consente di guardare con fiducia al domani. É un Piano rifiuti che adesso sfocia in una concertazione molto ampia.L’ iter parte da lontano e supererà la legge del 2001 con una visione del tutto nuova. Abbiamo dovuto capire quale era il fabbisogno per gestire l’intera macchina dei rifiuti. Sarebbe logico riciclare, chi cede la materia prima, anziché sopportare un costo deve ricevere un ricavo. Molti comuni hanno raggiunto risultati importanti sul piano della raccolta differenziata. Il piano – ha continuato – guarda a tutti gli aspetti, dai rifiuti solidi urbani agli imballaggi. Serve un rapporto corretto tra i cittadini e il territorio. Oltre alla programmazione occorre un nuovo atteggiamento culturale. Il cittadino deve educarsi alla raccolta differenziata. . Ci sono nuove sfide da affrontare e vincere, a partire per esempio dal compostaggio di comunità. Saremo attenti a monitorare la raccolta differenziata. Il sistema sarà premiale. L’ecotassa sarà abbattuta in base ai livelli di raccolta ottenuti nelle singole realtà territoriali. Possiamo – ha concluso Berlinguer – chiudere una vecchia fase, non è ultimativa ma c’è ancora molto da fare”.
Il direttore generale Carmen Santoro nel suo intervento ha detto che la giunta ha effettuato la scelta di un Piano regionale completo facendo una valutazione dei risultati step by step, per valutare la congruità dei principi programmatici. L’ufficio ha evidenziato – ha sempre verificato la massimizzazione della riduzione della produzione dei rifiuti”. L’ingegner Giacetti a nome dell’Ati “Sintesi” che ingloba quattro aziende che hanno lavorato alla definizione del Piano, sotto il coordinamento del Dipartimento ambiente ha parlato di “Corpus di dati parlante”, aggiungendo che “il sistema informativo territoriale è disponibile per tutti. Si tratta di un’operazione trasparenza fatta dalla Regione, cosa non comune per tutti. Il piano fa una scelta peculiare, partendo dal presupposto che tutti i rifiuti solidi urbani debbono trovare una sistemazione all’interno della regione. Il rifiuto urbano residuo va gestito in impianti di discarica in regione, riducendo al massimo anche quello da conferirvi. Si tratta di un vincolo non derogabile. L’obiettivo di piano è di 40 mila metri cubi di rifiuti annui”.
Il presidente Pittella ha concluso la conferenza stampa evidenziando la straordinarietà del provvedimento che mette mano ad una questione annosa trascinatasi nel corso degli anni. “Adesso – ha affermato – siamo nelle condizioni, in maniera asettica, di tutelare il nostro territorio dal punto di vista ambientale. L’impiantistica prevista dalla legge del 2001 in gran parte non è stata mai realizzata. Una parte attivata ha svolto un ruolo di supplenza rispetto alle strutture mai partite. Se a questo aggiungiamo che la raccolta differenziata non ha mai superato il 30 per cento, possiamo dire che abbiamo stretto la vite fino all’inverosimile. Se vogliamo delineare un avanzamento dei dati di civiltà della nostra regione, la raccolta differenziata deve salire al 65-70 per cento. Questo piano dà stimoli importanti ai Comuni, ai cittadini e alle associazioni per vincere la grande sfida della raccolta differenziata. Serve un’accelerazione del completamento dell’impiantistica. Il piano va divulgato e sposato dai cittadini. Tra le scelte precise che questo contempla vi è il fatto che vogliamo fare a meno degli inceneritori. Ma una cosa deve essere chiara: al raggiungimento di questo obiettivo devono contribuire tutti i lucani”.