Presentato progetto di gasdotto sotto la sabbia del Salento
Un progetto sicuro e ad impatto ambientale complessivamente basso: è il Gasdotto Trans-Adriatico, anche noto con l’acronimo di Tap (Trans Atlantic Pipeline), un’idea di gasdotto presentato al ministero dell’Ambiente, e che porterà il gas in Italia dall’Azerbaijan. Il Tap, di fatto, ha chiesto al Ministero la Valutazione di impatto ambientale, primo passo concreto verso la realizzazione dell’opera. Il placet della politica c’è già. Il disegno passa da un esecutivo all’altro (da Berlusconi a Monti, fino a Letta) ed ha preso forma con la ratifica degli accordi intergovernativi da parte del Consiglio dei ministri nel mese di maggio. Ora mancano i nulla osta tecnici, cioè i pareri dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo, e anche quello della Regione, che dovrà pronunciarsi prima in sede di commissione Via (dove nel 2012 il primo progetto fu bocciato) e poi in conferenza di servizi.
Il gasdotto approderà a San Foca, marina di Melendugno (LE), precisamente tra Lido San Basilio e il Chicalinda, 400 metri più a Sud rispetto a quanto si era pensato inizialmente. Una volta attraversato il Canale d’Otranto, si cercherà di rendere nullo l’impatto visivo e ambientale con un microtunnel, che attraverserà sotto terra la zona di macchia mediterranea tipica di quella zona del litorale salentino. E, al pari dell’approdo, anche il terminale di ricezione ha cambiato sede: ora dovrebbe rispettare i vincoli imposti dal Ministero dei Beni Culturali e sarà distante almeno un chilometro dai centri abitati più vicini, come Acquarica.
Sebbene Tap abbia garantito sull’impatto leggero della struttura, la zona sulla quale dovrebbe ricadere è nelle vicinanze della Masseria del Capitano, su un’area rurale importante. I dubbi, quindi, rimangono e sono fondati. In primis quelli del sindaco di Melendugno Marco Potì. Ora, la Regione Puglia dovrà esprimersi al riguardo, con una pressione non indifferente da parte di tutto il territorio interessato, in attesa di eventuali osservazioni da presentare al Ministero dell’Ambiente entro i prossimi due mesi.