Presentato il progetto ‘Eagle LNG Terminal & Pipeline’
“Oggi è stato presentato il progetto per un gasdotto inaugurando un nuovo modello di relazione con le imprese che intendono realizzare in Puglia opere ad alto impatto ambientale. Chiederemo a tutte le persone interessate ad opere di questo tipo di prendere subito contatto con la Regione Puglia per presentare i loro progetti, renderli chiari e intelligibili, in modo tale da evitare equivoci, imposizioni, forzature e in modo tale che le decisioni partano dal basso, dalle popolazioni che devono ricevere queste opere e che devono in qualche modo comprenderne l’importanza per se stesse e per il Paese. E questo lo faremo anche grazie alla nostra Legge sulla Partecipazione. L’importanza di questa conferenza stampa è nel metodo che questa azienda ha scelto di avere nei confronti della Regione Puglia, siamo stati rispettati da queste imprese. E siamo qui in senso di gratitudine per questo rispetto che in altri casi è mancato nei nostri confronti e per sottolineare la particolare attenzione verso tutti coloro che in Puglia vogliono intraprendere attività economiche”. Lo ha detto oggi il presidente Michele Emiliano nel corso della conferenza stampa di Eagle LNG Terminal & Pipeline, a Roma, per la presentazione del progetto di interconnector italo-albanese. Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un terminale di importazione e rigassificazione di GNL (Gas Naturale Liquido) costituito da nave FSRU ancorata in Albania e pipeline sottomarina per il trasporto del gas, in direzione italiana, e approdo in Puglia, a sud di Brindisi.
Eagle LNG si fonda su un progetto a basso impatto ambientale, tanto in Albania (nave di rigassificazione ancorata a cinque chilometri da una costa pressoché disabitata e di scarsa rilevanza ambientale), quanto in Italia. L’approdo in Puglia, a sud di Brindisi, è stato individuato a seguito di SIA (Studio di Impatto Ambientale). Il percorso a mare della pipeline non attraversa posidoneti. L’area che potrebbe interessare l’approdo del gasdotto non ricade in aree protette, ha un basso sviluppo urbano ed è prossima alle reti stradali e al punto di connessione con la rete di trasporto di Snam Rete Gas.
“Quest’opera è italo-albanese – ha detto Emiliano – i rapporti politici e istituzionali tra Puglia e Albania sono ottimi. Con riferimento ai gasdotti dimostriamo che in Puglia non soffriamo della sindrome Nimby, non siamo dei rivoltosi, siamo persone che ragionano e che quando devono sacrificare in parte le proprie prerogative ambientali, intendono farlo con la ragionevole aspettativa che quello sia il danno minimo, con il vantaggio massimo. Speriamo con questa giornata di far saltare la retorica che spesso il Governo romano utilizza nei confronti della Puglia prendendoci in giro e dicendo che noi per quattro ulivi non vogliamo fare un gasdotto. Ovviamente è un modo offensivo di rivolgersi alla Regione Puglia e a coloro che stanno combattendo per evitare che il gasdotto Tap arrivi nel posto più sbagliato che la regione possa offrire a questo tipo di opera, su una delle nostre spiagge più belle. Come rileva lo studio del fondale marino fatto dal gruppo Eagle, ci sono altri luoghi dove la poseidonia non è presente e dove quindi possono approdare gasdotti. La favoletta che l’unico posto su 900 km di costa dove far approdare il gasdotto Tap è solo Melendugno non ce la beviamo e adesso abbiamo anche il supporto tecnico di altre imprese che in epoca non sospetta avevano fatto questi accertamenti”.
Il progetto Eagle LNG, dall’anno 2013, è compreso negli annuali decreti direttoriali del Ministero dello Sviluppo Economico con cui è aggiornata la Rete nazionale dei gasdotti. L’Unione europea ha riconosciuto Eagle LNG quale progetto PECI (Project of Energy Community Interest), qualifica assegnata esclusivamente a dieci infrastrutture, per l’approvvigionamento di gas, ritenute strategiche per gli interessi energetici continentali.
“Nella presentazione che oggi è stata fatta di quest’opera – ha aggiunto il presidente – rilevo elementi che meritano approfondimento. Questa è un’opera che costa circa 700milioni anziché 45 miliardi, porta lo stesso quantitativo del Tap senza però chiedere al consumatore italiano di pagare circa 200 milioni per l’adduzione del gas alla rete Snam, non ha bisogno di finanziamenti da parte della Banca europea che al Tap invece dovrà dare 30 miliardi di euro, non ha bisogno di avere deroghe sull’utilizzo esclusivo della struttura e potrà consentire a qualunque fornitore di gas dell’Italia di attaccarsi e di utilizzare il gasdotto anche in concorrenza con l’azienda che lo costruirà. Mi sembra anche un’opera più rispettosa della Puglia e dell’ambiente, fermo restando che ogni grande infrastruttura dovrà passare adesso da una procedura partecipata come previsto dalla nuova legge regionale. Stamattina ho parlato con il sindaco di Torchiarolo Nicola Serinelli e l’ho rassicurato da questo punto di vista”.
“La vicenda Tap – ha detto Emiliano in risposta ai giornalisti – non può essere chiusa, anche alla luce degli elementi che oggi sono stati forniti. Abbiamo due progetti che non sono alternativi che però devono essere esaminati entrambi, alle stesse condizioni e alle stesse regole. Non è possibile che uno dei due progetti sia gradito a qualcuno e l’altro non venga neanche nominato. Ho scoperto dell’esistenza del progetto Eagle per caso, attraverso canali non istituzionali, perché mai nessuno al Ministero per lo sviluppo economico mi aveva detto che pendeva un’altra istruttoria per quest’altro gasdotto, Quindi in tutto sono tre, Tap, Poseidon e Eagle. E quando vogliono discutere con la Puglia per stabilire quali di queste opere sono più convenienti e meno impattanti? Prima si comincia meglio è”. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Edmondo Falcione, Presidente Gruppo Falcione Eagle Lng, e Fabio Greco, Managing Director Eagle Lng.