Presentato a San Severino Lucano il libro di Giuseppe Gagliardi un emigrante lucano ‘Dal Pollino a Milano con il cappotto del nonno’
Presentato a San Severino Lucano il libro di Giuseppe Gagliardi “Dal Pollino a Milano con il cappotto del nonno”. Una sofferta storia di emigrazione, coronata da un pieno riscatto sul piano sociale, raccontata dall’autore, Giuseppe Gagliardi, originario di Viggianello costretto giovanissimo a lasciare il Pollino per lavoro e che nonostante i suoi tanti sacrifici non ha mai perso il legame con la sua terra. Una storia, quella scritta e l’altra sera raccontata, che ha riportato con la memoria agli anni ‘50, alle dure condizioni di vita e di lavoro del Sud d’Italia, tanto che per sfamare la famiglia numerosa il padre Vincenzo è costretto per alcune stagioni a raccogliere le olive in Calabria e poi a dedicarsi, anima e corpo, alla cura di un gregge di pecore.
Giuseppe, persa la madre in tenera età, viene allevato dai nonni, raggiunti i vent’anni, la dolorosa scelta, per avere una vita migliore, dell’emigrazione . Si ritrova nel ‘68 tra le tante persone e famiglie che sbarcavano alla stazione centrale di Milano, poi va a Gavirate e trova lavoro presso la Ignis di Giovanni Borghi. Nella grande fabbrica della Cassinetta di Biandronno l’impatto con il regime di turni è tutt’altro che agevole, ma Giuseppe non si scoraggia, sa far valere le sue ragioni “biologiche” e si batte per il miglioramento collettivo delle condizioni di lavoro e produttive.
Diventa un militante della Fiom e della Cgil. Nel frattempo si è sposato con Giusi da cui ha avuto due figli Mara e i Gionata. I tentativi di fuoriuscire dalla fabbrica, attraverso la partecipazione a qualche concorso pubblico, nonostante l’impegno profuso, non sortiscono l’esito atteso; mentre più fortunata si rivela la scelta di aderire alla Cooperativa Nuova Urbanistica, in quanto nel 1986 la famiglia riesce, dopo aver praticato un’adeguata politica di risparmio, ad acquistare un appartamento nella bella cittadina di Gavirate.
Nel 2004 arriva finalmente per Giuseppe l’ora del pensionamento, che gli permette di diventare
attivista del sindacato pensionati della Cgil. “Abbiamo voluto, dice il sindaco Franco Fiore, incontrare un autore della nostra terra e con lui rievocare un po’ della nostra storia, ma anche rendere omaggio a un lucano che costretto dall’emigrazione ad allontanarsi si è distinto e seppur con tanti sacrifici si è realizzato e non ha perso il legame con la sua terra natia”.