Presentazione Sesta Tappa del Giro d’Italia 2020: Castrovillari – Matera
Presentazione della Sesta Tappa del Giro d’Italia – 8 ottobre 2020 – CASTROVILLARI – MATERA (Fonte https://www.giroditalia.it)
PARTENZA: Castrovillari
PANORAMICA
Castrovillari, con i suoi circa 22 mila abitanti, è il centro più importante del Geoparco Nazionale del Pollino.
Vari reperti archeologici testimoniano le prime forme di vita organizzata nell’epoca ellenica e bruzia anche se sono stati rinvenuti altri reperti archeologici sulle sponde del fiume Coscile (antico “Sybaris”) risalenti all’epoca Paleolitica. Il nome “Castrovillari” deriva probabilmente dal tardo latino medievale “castrum villarum” (letteralmente “fortezza delle ville”).
Baccalà e patate. Ingredienti : tranci di baccalà già spugnato, patate,peperone in polvere, aglio, olio di oliva extra vergine, (alloro, olive);
Esecuzione: sbucciare e lavare le patate e tagliarle a pezzetti grossi. Tagliare a pezzi il baccalà. In una casseruola mettere olio e aglio schiacciato, iniziare a scaldare e subito aggiungere acqua, peperone in polvere e sale; ad inizio bollore unire le patate; quando le patate sono quasi cotte aggiungere i pezzetti di baccalà(a piacere anche alloro e olive). Cuocere a fuoco lento per 10 minuti girando delicatamente.
“Lampascioni” e uova. Ingredienti: lampascioni, uova, peperone in polvere, aglio, olio extra vergine, peperone tondo secco, sale.
Esecuzione: pulire bene i lampascioni, lavare, spaccare in quattro e lasciare per una notte in acqua. In un tegame con olio mettere a friggere i lampascioni; a cottura quasi ultimata aggiungere il sale, l’aglio, il peperone in polvere, il peperone secco spezzato e le uova sbattute; mescolare bene e concludere la cotture.
Fagioli in pignatta. Ingredienti: fagioli secchi bianchi, olio di oliva extravergine, peperone in polvere, peperoncino, sale, pane duro.
Esecuzione: cuocere i fagioli secchi direttamente nella pignatta al caminetto con acqua e un poco di sale. In un piatto mettere del pane duro e colarvi sopra i fagioli con l’acqua bollente, aggiungere olio, peperone in polvere e peperoncino.
Broccoli e salsiccia. Ingredienti: broccoli, peperoni tondi rossi (secchi o freschi), aglio, olio di oliva extravergine e sale.
Esecuzione: pulire i broccoli, spezzettarli e lavarli bene; metterli in una casseruola e coprire con acqua, iniziare la cottura e aggiungere il sale, appena cotti scolare. In un tegame mettere olio, un dente d’aglio schiacciato, il peperone e la salsiccia tagliata a pezzetti. Appena inizia a friggere aggiungere i broccoli, mescolare ed aggiustare di sale.
Maccheroni ai ferretti. Ingredienti: farina, acqua e sale.
Esecuzione: mettere la farina a fontanella sulla spianatoia, aggiungere acqua e sale. Impastare bene fino ad ottenere una pasta di consistenza medio-dura. Fare dei lunghi bastoncini di pasta e poi tagliarli a pezzetti lunghi circa 10 cm, su ognuno porre il ferretto e lavorare col palmo delle mani per stenderlo allungandolo il più possibile. Mettere quindi i maccheroni allineati sopra una tovaglia in attesa di cottura. Preparare una pentola con abbondante acqua bollente e cuocere i maccheroni per almeno 5 minuti.
Si possono condire al sugo di pomodoro con soppressata o salsiccia. Particolarmente apprezzato è il sugo di capretto.
BEVANDE
Il vitigno autoctono del Pollino è, senza dubbio, il Magliocco.
PUNTI D’INTERESSE
Quasi equidistante dai due mari calabresi, vanta numerosi palazzi nobiliari e vari edifici di grande interesse storico-artistico, questi ultimi tutti ricompresi nella zona del centro storico.
Nel suggestivo Rione della c.d. Civita, antico nucleo cittadino che è oggi una sorta di museo a cielo aperto, infatti, si stagliano gioielli quali l’antico Santuario della Madonna del Castello (sito in posizione dominante sulla città e datato 1090 d.C.) e la monumentale Chiesa – da alcuni anni elevata al titolo di Basilica Minore – di San Giuliano (il cui nucleo originario risale all’XI – XII sec.), dotata di un maestoso portale del XVI sec. e di un museo d’arte sacra.
Splendidi sono anche i due monumenti scelti come location di tanti eventi culturali: il Castello Aragonese e il Protoconvento Francescano (fondato nel 1220, deve il suo nome al fatto di essere il più antico convento francescano della regione), che ospita un interessantissimo Museo Archeologico e la Pinacoteca Comunale.
ARRIVO: Matera
PANORAMICA
Lasciarsi andare, seguire l’istinto, perdersi nei labirinti di pietra, nei luoghi in cui il lineare fluire del tempo smarrisce la sua traiettoria. E poi cogliere il fascino di un racconto antichissimo e avvicinarsi alle nostre radici più profonde partendo dal cuore dell’altipiano murgico, dalla tenera e calda calcarenite, il tufo, madre e matrice di Matera, Capitale europea della cultura nel 2019.
È da questa roccia tenera che emergono i Sassi, i due rioni divisi da uno spettacolare canyon su cui si affacciano le pareti incise nelle viscere della terra del Parco Archeologico delle Chiese Rupestri. Un paesaggio unico, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il valore storico, archeologico e paesaggistico. Una magia irripetibile che, nel tempo, ha raggiunto la fama di straordinario set cinematografico naturale, capace di alimentare, soprattutto sul fare della sera, suggestioni che rimandano a un presepe denso di significati. Scenario puro e autentico privo di segni di modernità, la Murgia Materana e i Sassi vedono tracce dell’uomo sin dalla preistoria e testimoniano la sua stessa storia, essendo stati abitati da sempre, senza interruzione di continuità.
Ed è proprio il fascino senza tempo di questo paesaggio irripetibile che ha reso Matera un naturale set cinematografico, amato da tanti registi italiani e stranieri. Una consacrazione avvenuta con Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini, che affermò di aver ritrovato qui i luoghi e i volti che in Palestina erano andati perduti, consolidata da molte altre importanti produzioni: King David (1985) di Bruce Beresford, Il sole anche di notte (1990) di Paolo e Vittorio Taviani, L’uomo delle stelle (1995) di Giuseppe Tornatore, The Passion (2002) di Mel Gibson, fino ai più recenti Ben-Hur (2014) di Timur Dekmambetov, The Young Messiah (2016) di Cyrus Nowrasteh e James Bond 007 “No Time to Die” (2020) con la regia di Kary Fukunaga.
Matera è il luogo ideale per gustare i prodotti enogastronomici del territorio, dei quali molti a marchio DOP e IGP. Fra questi primeggia il pane, vero e proprio simbolo della città con le sue forme materiche, cotto in forno a legna e realizzato con semole di grano duro lucane e con lievito naturale; anche i formaggi hanno punte di eccellenza grazie alla produzione di latte da mucche podoliche, che non è difficile vedere libere al pascolo sulla Murgia. Tra i piatti tipici più amati, “Fave e cicoria” e la “Crapiata”, la zuppa di legumi della tradizione materana. Ottimo anche il vino “Matera DOC”, sia bianco che rosso.
I Sassi di Matera sono costituiti da due grandi anfiteatri naturali scavati nella roccia, il Sasso Barisano, a nord ovest, con palazzi e case tradizionali, e il Sasso Caveoso, a sud, che può avere una maggiore percezione di grotte. Il nucleo più antico dell’abitato è il quartiere della Civita, il centro della città storica eretto intorno alla Cattedrale, che domina il paesaggio animato dei Sassi. Con il trascorrere delle ore il colore e l’atmosfera dell’antica Matera mutano sensibilmente: durante il giorno i raggi del sole abbagliano le bianche rocce di calcarenite; mentre la notte, quando la luce della luna brilla sui Sassi, si vive l’incantevole sensazione d’essere parte di un immenso presepe costellato da una miriade di piccole luci.
Il Parco della Murgia Materana presenta ricchezze naturalistiche e testimonianze spirituali di eccezionale valore grazie alle più di centocinquanta chiese grotta inserite nel Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1993. Alcuni di questi luoghi sacri risalgono al periodo romanico e sono decorati da splendidi affreschi, oltre ad essere caratterizzati da elementi architettonici come absidi, colonne quadrilobate, capitelli e volte impreziosite da cupolette.
Al di fuori della cerchia urbana di Matera, in località Pietrapenta, spicca per importanza la Cripta del peccato originale definita come la “Cappella Sistina del rupestre”, decorata con pitture parietali di scuola benedettina – beneventana risalenti all’VIII – IX sec. d.C. Uno straordinario ciclo pittorico che include, tra le altre, la scena della Creazione e del Peccato Originale.