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Il presidente Totaro su vendita all’asta del patrimonio di Leonardo Sinisgalli

“Il rischio di vendita all’asta del patrimonio di Leonardo Sinisgalli è una cattiva notizia non solo per quanti sono direttamente interessati alla sua opera, ma per tutta la Basilicata, che nel poeta-ingegnere di Montemurro riflette ormai da tempo la propria identità culturale e artistica”. È quanto afferma il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Domenico Totaro in merito al rischio dell’alienazione di una parte del patrimonio romano di Sinisgalli consistente in oggetti d’arte, libri antichi e moderni, dell’epistolario e di altro materiale.
“Da tempo abbiamo legato il nome del nostro Parco a quello di Sinisgalli in considerazione della sua grande poliedricità culturale che manifesta in lui l’uomo della tecnologia, fondatore della rivista ‘La civiltà delle macchine’, e il lucano dalle profonde radici nella sua tradizione e nella sua terra, cantore delle bellezze di un territorio ricco di natura e di paesaggio. Il nostro impegno per la promozione di Sinisgalli –continua Totaro- è sempre stato elevato e fattivo, tanto che l’Ente Parco sostiene la Fondazione che ne porta il nome in qualità di socio.
Va ricordato, inoltre, che il poeta-ingegnere di Montemurro è stato uno dei personaggi-simbolo della Basilicata alla Mostra delle Regioni a Roma, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e che ormai è ritenuto l’ambasciatore della lucanità nel mondo, grazie anche alla sua capacità di rappresentare il cuore e la tradizione del nostro popolo, che affonda le radici in quella cultura contadina che Sinisgalli ha saputo così bene sublimare e incarnare nella sua poliedrica opera.
Il nostro Parco –continua Totaro- ha sostenuto con convinzione la monumentale opera critica sull’opera di Sinisgalli racchiuso nei due volumi de ‘Il guscio della chiocciola’, che accoglie i contributi dei maggiori critici accademici di livello internazionale. Una così importante eredità culturale e letteraria –conclude il presidente- non può andare perduta, e nessuna motivazione potrebbe giustificare un disinteresse da parte delle istituzioni lucane. Per questo motivo salutiamo con soddisfazione l’intervento della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio che, come si legge in un comunicato dell’ufficio stampa del Mibact, ha avviato le procedure per verificare e accertare l’interesse culturale del patrimonio documentario e librario di Leonardo Sinisgalli, e sollecitiamo azioni istituzionali, da parte della Regione, volte a scongiurare la vendita del patrimonio di Leonardo Sinisgalli, con l’impegno di sostenere con i mezzi a nostra disposizione qualunque sforzo vada in questa direzione”.

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