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Prevenzione Ictus ad Altamura: dall’ambulatorio Stroke alle procedure di Cardiologia Interventistica

Prevenire l’Ictus cerebrale nei soggetti a più alto rischio, mettendo in campo le migliori tecniche di Cardiologia Interventistica e il lavoro di squadra di un team multidisciplinare che coinvolge cardiologi e neurologi.

Sono questi i temi principali al centro del Congresso “Stroke Prevention Summit” svoltosi quest’oggi 17 febbraio, nell’auditorium “Lorenzo Fazio” dell’ospedale della Murgia “Fabio Perinei” di Altamura. L’evento scientifico è stato organizzato dal dottor Marco Basile, responsabile del Servizio di Emodinamica del “Perinei”, dal dottor Francesco Massari, direttore dell’unità operativa di Cardiologia-UTIC dell’ospedale della Murgia, e dal dottor Bonaventura Ardito, direttore del reparto di Neurologia dello stesso presidio. Tra i contributi più interessanti, quello del dottor Pasquale Caldarola, direttore del Dipartimento Cardiovascolare della ASL Bari, intervenuto per tratteggiare la storia della fibrillazione atriale, a causa della quale chi ne è colpito ha un rischio cinque volte più alto di avere un ictus ad elevata mortalità e, senza un idoneo intervento terapeutico, circa un terzo di essi effettivamente lo sviluppa.

Medici e specialisti durante la giornata si sono confrontati sul tema della prevenzione dall’ictus, che rappresenta una delle principali cause di disabilità e mortalità a livello mondiale, con gravi implicazioni sia per i pazienti che per il sistema sanitario.

Particolarmente rilevante l’approfondimento sull’Ambulatorio dello stroke e sulle procedure di Cardiologia Interventistica come la chiusura del forame ovale pervio e dell’auricola. Quest’ultima è indicata nei pazienti che non possono assumere farmaci anticoagulanti poiché ad alto rischio di sanguinamento e che, allo stesso tempo, soffrono di fibrillazione atriale, aritmia che aumenta in modo esponenziale il rischio di ictus. Condizioni che nelle Cardiologie ed Emodinamiche della ASL Bari trovano una risposta adeguata, in modo particolare ad Altamura che è uno dei sei servizi in tutta la Puglia (su 21 emodinamiche attive) in grado di trattare – da circa un anno – la chiusura mini-invasiva delle auricole sinistre per i pazienti con fibrillazione atriale.

«Quello di oggi è un utilissimo momento di confronto formativo fra vari attori che operano all’interno della sanità» ha sottolineato il dottor Basile. «Le moderne tecniche di Cardiologia Interventistica – ha rimarcato – possono darci una mano nella prevenzione dello stroke. In particolare la chiusura percutanea del forame ovale pervio nei pazienti giovani e la chiusura mini-invasiva delle auricole sinistre per i pazienti con fibrillazione atriale che, purtroppo, non possono assumere anticoagulanti perché hanno un elevato rischio emorragico. Questi interventi offrono opportunità uniche per ridurre il rischio di eventi e migliorare la qualità della vita. E in questo la Puglia vanta eccellenze ospedaliere, fra cui il Perinei di Altamura».

«Uno degli obiettivi di eventi come quello di Altamura – ha aggiunto il direttore della Cardiologia Francesco Massari – è quello di promuovere un approccio multidisciplinare, fondamentale per affrontare questa sfida in modo completo ed efficace, riunendo intorno allo stesso tavolo cardiologi e neurologi».

L’approccio preventivo al fianco di quello terapeutico, anche grazie agli ottimi risultati ottenuti dalla Stroke Unit della Neurologia di Altamura che, nell’ultimo Piano Nazionale Esiti del 2023 (PNE) redatto da Agenas, è ai primissimi posti in Italia – tra le 129 strutture con almeno 150 casi trattati – per la più bassa mortalità a 30 giorni da Ictus ischemico, con un tasso del 4,88%, ossia meno della metà della media italiana pari al 10,54%.

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