Prima riunione ufficiale del Coordinamento Salute per l’Ospedale del Lagonegrese
Martedì 14 settembre si è riunito per la prima volta, presso la Biblioteca Comunale di Lagonegro, il Coordinamento Salute per l’Ospedale del Lagonegrese, organismo composto da esponenti di forze politiche di diversa estrazione, associazioni e comitati civici, gruppi di opposizione del Comune di Lagonegro, esponenti sindacali e cittadini da tempo impegnati nella difesa della sanità pubblica nel Lagonegrese. Il tema della riunione ha riguardato la futura riforma di cui la Regione Basilicata dovrà dotarsi, in riferimento al PNRR, e le condizioni in cui l’Ospedale di Lagonegro e la Sanità quale servizio essenziale si presenteranno all’appuntamento. Dal rapporto dell’AGENAS che sta circolando sono evidenziate le potenzialità del presidio Ospedaliero di Lagonegro, prefigurandone anche la possibilità di “valorizzazione”, imperniata soprattutto sulle capacità attrattive che storicamente ed indiscutibilmente ha esercitato nei confronti dell’utenza proveniente dalle vicine regioni (Campania sud e Calabria nord). La proposta generale descrive un sistema che concentra ulteriormente le attività importanti su Potenza e Matera, rischiando di portare al collasso presidi già appesantiti da competenze che vanno al di là delle capacità strutturali. Rimarrebbe un’unica struttura (da scegliere fra gli ospedali di Lagonegro, Melfi, Policoro e Villa D’Agri) destinata ad ospitare i reparti di Chirurgia ed Ortopedia per patologie benigne di bassa e media complessità. In sintesi: buona parte dei cittadini della Basilicata dovrebbe fare centinaia di chilometri per subire un semplice intervento chirurgico. Ciò, ovviamente, faciliterebbe l’emigrazione sanitaria – grande problema della sanità Regionale lucana – non solo verso le regioni limitrofe (Campania, Calabria e Puglia) ma anche verso le regioni Lazio, Emilia Romagna e Lombardia. In questo quadro si inserisce l’Ospedale di Lagonegro, con preoccupanti criticità evidenziate da mesi nel totale disinteresse delle Istituzioni locali e regionali, a partire dall’utilizzo di macchinari obsoleti fino alla carenza di personale medico in quasi tutti i reparti, prefigurando un concreto rischio di chiusura degli stessi. Anche il balletto che si intravede nell’ulteriore passaggio dell’Ospedale di Lagonegro dal San Carlo all’ASP, senza la definizione di un chiaro obbiettivo, potrebbe rappresentare l’ennesimo tentativo di depauperamento del nostro ospedale. Le scelte politiche degli ultimi anni hanno fortemente penalizzato il Lagonegrese e l’Ospedale di Lagonegro arrecando gravi danni alla nostra Comunità, la quale non accetterà ulteriori mortificazioni, anzi si batterà per difendere ciò che le è dovuto. Risulta, poi, incomprensibile la rinuncia alla costruzione del nuovo ospedale, a fronte dei 76 milioni di euro circa stanziati negli anni, a favore di una farraginosa e rischiosa opera di demolizione e ricostruzione in sito (non permetteremo logiche speculative sulla gestione dei lavori!!!).
Le nostre richieste sono chiare: – assunzione immediata del personale medico per ripristinare la pianta organica;
– dotazione di macchinari e attrezzature all’avanguardia;
– avvio immediato dei lavori di costruzione del nuovo padiglione;
– pubblicazione dello studio di fattibilità tecnico economica per l’utilizzo dei 76 milioni di
euro;
– riconoscimento di DEA di I livello all’Ospedale di Lagonegro.
Chiederemo con forza un incontro pubblico alla presenza del Prefetto, del Presidente della Giunta
Regionale, dell’Assessore Regionale alla Sanità e dell’Amministrazione Comunale per affrontare il
tema della Sanità in riferimento ai servizi, ai reparti e alle prestazioni che devono essere garantite
ai cittadini, dall’unico presidio ospedaliero di tutto il Lagonegrese.
CGIL – Camera del Lavoro Lagonegro
Comitato Pro Nuovo Ospedale Gruppo Consiliare – Cantiere Lagonegro
Gruppo Consiliare – Lagonegro Bene Comune
Lega Salvini Premier – Lagonegro Partito Democratico – Circolo di Lagonegro
Tribunale per i Diritti del Malato – Lagonegro