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Processo ex Ilva, la Corte d’Assise riconosce al comune di Taranto una provvisoriale esecutiva di 100mila euro

“Con la confisca degli impianti, che sarà appannaggio esclusivo della Procura, si metterà nelle mani dello Stato quel che può definirsi il corpo del reato”. Lo ha detto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci all’indomani della sentenza del processo ‘Ambiente Svenduto’ sul presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva. Nella sentenza di primo grado della Corte d’Assise del Tribunale di Taranto sono state emesse condanne per 26 imputati, la sanzione pecuniaria per le tre società a giudizio per la responsabilità amministrativa, e la confisca degli impianti dell’area a caldo. La confisca non ha alcun effetto immediato sulla produzione e potrà essere efficace solo in caso di conferma dopo il giudizio definitivo della Cassazione, ma resta una pesante incognita sul futuro. Gli impianti ora sono sotto sequestro con facoltà d’uso. La Corte d’Assise, inoltre, ha riconosciuto al Comune di Taranto una provvisionale esecutiva di 100mila euro.
“E’ una sorta di anticipazione del risarcimento del danno da quantificare in sede civile, che il beneficiario può richiedere agli imputati, in questo caso specifico condannati in solido. – ha detto Melucci – L’amministrazione comunale potrà rivalersi anche su uno solo tra questi. Noi procederemo velocemente con questa richiesta perché vogliamo destinare subito queste risorse alla riqualificazione del quartiere Tamburi, già oggetto di un piano radicale di interventi”.

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