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Procura di Lecce conferma la sua richiesta di arresto in carcere per l’ex assessore Pasqualini

La Procura di Lecce conferma la sua richiesta di arresto in carcere dell’ex assessore Luca Pasqualini, finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle case popolari e sulle case parcheggio assegnate in cambio di voti. I sostituti procuratori che conducono l’inchiesta, Licci e Carducci, hanno proposto ricorso davanti al Tribunale del riesame, chiedendo l’arresto in carcere per Pasqualini e per altri tre indagati: Monica Durante, Monia Gaetani e Diego Monaco. La custodia in carcere per l’ex assessore leccese era già stata chiesta prima del blitz, ma il giudice delle indagini preliminari aveva optato per i domiciliari.
La Procura accusa Pasqualini, assessore al Traffico nell’ultima giunta Perrone, di aver partecipato a pieno titolo all’organizzazione che aveva messo su il cosiddetto “sistema Lecce”,ovvero alloggi popolari e case parcheggio assegnate senza ricorrere a graduatorie legitime ma in base alla capacità di portare voti da parte degli assegnatari. Il tutto in collegamento e sotto il controllo, scrivono i pm nella richiesta di arresta, di personaggi di spicco della malavita organizzata leccese.
Luca Pasqualini non è l’unico politico finito agli arresti domiciliari. Ci sono anche l’ex assessore al Bilancio della giunta Perrone, Attilio Monosi, e il consigliere comunale del Pd Antonio Torricelli. Sono 48 gli indagati. Tra questi anche il senatore della Lega Roberto Marti

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