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Progetto Geogastock nella Valbasento

Secondo CONFAPI Matera, la costruzione della centrale di stoccaggio di gas in Valbasento, potrebbe avere ricadute positive sullo sviluppo locale in conseguenza della rilevante mole di lavoro che ne deriverebbe per le imprese del territorio. Nonostante un iter amministrativo quasi completato, un investimento da circa 160 milioni di euro è bloccato da oltre 2 anni per ragioni non tecniche ma politiche, con il rischio che, nel tentativo di rinegoziare ancora maggiori utilità per i territori, rispetto a quelli già accordati, l’investitore decida di cambiare destinazione.

È ragionevole ritenere che l’investimento della società Geogastock, che si è aggiudicata nel 2001 la concessione già utilizzata dall’Eni, avrà un evidente effetto anticiclico per il settore delle costruzioni, con una ricaduta occupazionale sia diretta che indiretta di diverse centinaia di unità lavorative. Infatti, dal business plan predisposto dalla società è previsto l’impiego in loco di oltre 100 unità lavorative/anno nella fase di costruzione delle opere, stimata in oltre 2 anni, a cui vanno aggiunte le ricadute occupazionali indirette, e di circa 20 unità lavorative in fase di gestione operativa dell’impianto per un periodo che non sarà inferiore ai 40 anni di vita utile del progetto.

CONFAPI Matera evidenzia che un investimento di tale portata, in grado di portare lavoro alle imprese locali e di rivitalizzare l’economia della Valbasento, ha bisogno certamente di un’attenta valutazione e delle dovute verifiche ambientali ma necessita altresì di risposte chiare in tempi certi. Di qui l’invito alla politica di prendere una decisione in tempi rapidi su tale importante progetto industriale.

 

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