Progetto “Ippazia” a Policoro, operatori sanitari a scuola di formazione contro la violenza su donne e minori
Si avvia oggi a Policoro al “Centro giovanile Padre Minozzi” la seconda edizione del corso residenziale per formatori sulle Strategie di prevenzione contro la violenza sulle donne “Ipazia” promosso dall’Azienda Sanitaria Locale di Matera.
Il progetto Ipazia, finanziato dal Ministero della Salute – Ccm (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dall’Istituto Superiore di Sanità di cui la Asl Toscana sud est è capofila vede la partecipazione delle Regioni Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Puglia e Basilicata. L’obiettivo è rafforzare i servizi di assistenza e supporto a donne e minori vittime di violenza, attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e socio-sanitaria con particolare riguardo agli effetti del Covid-19.
“Si tratta di una iniziativa molto importante a tutela delle donne e dei minori –afferma il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi- a dimostrazione della vicinanza delle istituzioni, della regione e dell’ASM alle categorie più fragili, che necessitano dunque di protezione. È una bella pagina di collaborazione istituzionale e contiamo di avere operatori formati e pronti a sostenere le esigenze dei nostri territori”
Il corso residenziale coordinato dalla dottoressa Mariantonietta Amoroso è articolato in tre giornate (fino al 31 maggio) e viene proposto dopo il Programma di Formazione a Distanza (FAD) messo a punto con il Progetto IPAZIA CCM2021. L’obiettivo è la formazione dei formatori che dovranno implementare il modello ed estendere le conoscenze. Al termine della formazione i partecipanti saranno in grado di descrivere il fenomeno della violenza sulle donne, sui minori, sulle donne straniere; di identificare gli elementi utili a costruire il percorso ospedale-territorio, individuando gli attori della rete; di comprendere il ruolo dei centri antiviolenza.
“Ancora una volta l’ASM conferma la sensibilità al tema della violenza sulle donne e i minori – afferma il Direttore Generale dell’ASM, Sabrina Pulvirenti- impegnandosi attivamente nel formare i propri operatori in mod da riconoscere intervenire efficacemente in questi casi. Siamo sempre più convinti che la formazione è la prima azione per la prevenzione della violenza e per la protezione delle vittime. Il modello formativo che verrà utilizzato si basa sul problem-based learning (apprendimento basato su un problema) che è un metodo di insegnamento centrato sull’allievo in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo di apprendimento. L’intero processo si svolge sotto la guida di un facilitatore, che con il discente è impegnato nella risoluzione del problema e nella definizione di obiettivi didattici condivisi”.
La scelta del metodo è stata determinata da una serie di vantaggi significativi quali: migliore ritenzione delle conoscenze nel tempo; migliore trasferimento delle conoscenze; migliore integrazione fra discipline; aumento delle capacità di cercare informazioni e comunicare in gruppo; aumento della motivazione e dell’interesse; aumento delle interazioni tra formati e formatori. Una prima edizione del corso residenziale si è tenuta a Matera lo scorso marzo, la seconda edizione si avvia oggi a Policoro per un totale di 100 operatori partecipanti.