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Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020. Le osservazioni di Confapi Matera alla Regione

Il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, ha preso parte alla consultazione avviata dalla Regione con il Partenariato economico e sociale sul Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020. Il nuovo ciclo di programmazione comunitaria riserva cospicue risorse alla Basilicata, risorse che si auspica vengano spese secondo le effettive necessità del sistema economico e sociale. Secondo Confapi Matera non si può prescindere da azioni a sostegno della modernizzazione e dell’innovazione del sistema produttivo. Almeno per ciò che riguarda il tessuto imprenditoriale c’è bisogno di operare interventi più selettivi rispetto al passato, ma anche e soprattutto più rispondenti alle caratteristiche del territorio ed alle effettive esigenze delle imprese. L’intervento del presidente Acito è stato esplicitato anche in una missiva inviata al presidente della Regione Pittella, al dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Finanza Manti e al dirigente generale del Dipartimento Presidenza Marsico, missiva che ha raccolto le sollecitazioni provenienti dalla base associativa.
Con riferimento agli Obiettivi Tematici1-2-3-11, Confapi Matera propone che la Regione si doti di una struttura pubblico-privata per assistere le associazioni imprenditoriali e le imprese nella progettazione a valere sui bandi comunitari. È evidente la difficoltà di fare incontrare la domanda di innovazione delle imprese con l’offerta da parte dei centri di ricerca e/o di eccellenza presenti nella Regione. Pertanto, al fine di potenziare la domanda da parte delle imprese, Confapi propone che i voucher di cui si parla nella proposta di P.O. siano concessi per essere utilizzati all’interno delle aziende, affinché cioè queste ultime trovino al proprio interno le figure professionali necessarie per incrementare la domanda di innovazione, anche con il supporto di organismi esterni.
Occorre, inoltre, riattivare i 4 distretti tecnologici esistenti in Basilicata, perché l’Associazione ritiene che essi siano l’anello di trasmissione tra la domanda e l’offerta. In questo senso è strategico il distretto di Matera sull’Osservazione della Terra che, per un maggiore coinvolgimento delle pmi, deve assicurare il liberto accesso ai dati dei centri disponibili presso i centri di ricerca (open data). Confapi, pertanto, non condivide l’opinione di chi – intervenendo all’incontro presso la Regione – ha proposto di concedere gli aiuti per l’innovazione e la ricerca solo alle imprese di maggiori dimensioni, essendo le piccole imprese relegate al ruolo di “indotto”. In un tessuto imprenditoriale composto in prevalenza da pmi, questa proposta non merita accoglimento.
Altre proposte riguardano la semplificazione delle procedure burocratiche; la riforma degli enti strumentali sub-regionali e delle società partecipate; lo snellimento delle procedure di accesso ai Fondi regionali di garanzia, la cui esperienza purtroppo non è stata esaltante; il sostegno ai servizi reali per l’internazionalizzazione, con particolare riferimento al settore agroalimentare; la riforma dei distretti industriali; il turismo, con gli aspetti relativi all’ambiente, alla promo-commercializzazione e alla mobilità.
Circa l’Obiettivo Tematico 7 (Sistemi di trasporto e infrastrutture di rete), Confapi rilancia la necessità di portare la Ferrovia dello Stato a Matera, non essendo comprensibile impiegare i Fondi Strutturali a vantaggio delle Ferrovie Appulo Lucane (società di proprietà pubblica), quando le medesime risorse potrebbero essere impiegare per completare le opere interrotte della ferrovia statale. In particolare, dovrebbe essere ripristinata la par condicio tra gli operatori economici del trasporto pubblico, perché non è più giustificabile il diverso trattamento economico del trasporto su gomma, pagato oltre 5 euro a chilometro per le FAL e poco più di un euro per gli altri operatori del settore. Condizione oltremodo penalizzante considerato che il capitale delle FAL è completamente del Ministero delle Finanze.
Dopo la fine traumatica della scorsa legislatura, accusato il colpo del mancato scorrimento delle graduatorie di molti bandi regionali a beneficio delle imprese, è urgente una nuova regolazione delle policy del lavoro e dell’impresa, restituendo al sistema economico e produttivo regionale quel protagonismo che ha man mano perso nel tempo. Tuttavia, prima di discutere degli obiettivi tematici della programmazione 2014-2020, occorre preoccuparsi – così come raccomandato dalla Comunità Europea – di stabilire un efficiente sistema di controllo e di trasparenza sui bandi (date previste per la loro pubblicazione, risultati, stati di avanzamento fisico e finanziario, ecc.). A tal proposito Acito sollecita la Regione a riattivare il percorso della bonifica dei Siti di Interesse Nazionale Tito e Valbasento, che sembra essersi pericolosamente inceppato, e ricorda che nessuna procedura di urgenza, negli affidamenti di appalti pubblici, può essere attivata se la responsabilità dei ritardi è imputabile alla stazione appaltante.

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