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Protesta ‘tenue’ dei sindaci dell’Alta Val d’Agri

“Le clamorose proteste dei sei sindaci dell’Alta Val d’Agri che avevano rassegnato le dimissioni, da noi, in nome e per conto del ‘popolo del petrolio’ prontamente accettate, sono finite, vergognosamente, ‘a tarallucci e vino’, proprio come avevamo previsto e come ci hanno abituato tanti sindaci sicuramente a loro agio più nelle sagre paesane e nelle sceneggiate che nei municipi”. E’ il commento del presidente del Csail-Indignati Lucani Filippo Massaro, sottolineando che “la nota diffusa dall’agenzia di stampa di regime, in pieno clima di informazione di regime, è la prova provata di un ipocrite atteggiamento assunto da sindaci e Presidente-sceicco De Filippo. Come è accaduto per il regime siriano di Bashar Assad, quando ha parlato in pubblico alla nazione, diffondendo messaggi rassicuranti nonostante la nota situazione di guerra civile, nel documento si legge testualmente che ‘le diverse posizioni di merito e di metodo emerse sulla situazione determinata dalla protesta hanno trovato una saldatura nella convinzione che solo una gestione unitaria delle questioni può garantire buone speranze di successo per le rivendicazioni dei territori ed evitare l’avanzamento di localismi e campanilismi che finirebbero per indebolire le posizioni di tutti i centri’. Mi pare davvero ingenuo pensare da parte dei sindaci rivoltosi – dice Massaro – di aver raggiunto il proprio scopo attraverso un ennesimo impegno del Governatore-candidato che, specie in questa fase elettorale, era più che scontato. Persino le parole di apprezzamento espresse dai sei sindaci contestatori all’operato di De Filippo suonano come una vergognosa e deplorevole ‘beffa’ per le rispettive comunità locali amministrate dove la preoccupante tensione sociale è palpabile. Questa volta però sindaci e Governatore hanno fatto male i propri calcoli elettorali perché la gente della Val d’Agri non riconfermerà la fiducia a quanti continuano a giocare sulla nostra pelle. Sono certo – afferma il presidente del Csail-Indignati – che il Partito-Regione che è il partito di gran parte dei sindaci del comprensorio petrolifero uscirà fortemente ridimensionato dal voto di febbraio, unica arma di vera protesta che si presenta ai cittadini. Noi che da tempo indichiamo ai residenti dell’area il voto utile, quindi non a partiti e coalizione che si limitano a raccogliere lo scontento popolare, guardiamo con interesse a proposte di gestione diversa delle risorse petrolifere che non si esauriscano in una percentuale maggiore di royalties o in ennesimi e subdoli proclami di difesa del territorio e dell’ambiente e della salute.

L’idea di Nicola Benedetto – conclude Massaro – di istituire una società Petrolucana, tra le poche che abbiamo ascoltato in questo avvio di campagna elettorale, ci sembra una valida proposta, soprattutto fortemente innovativa che affronta nella sua globalità gli aspetti economico-produttivi e sociali la questione, che, come tale, merita un approfondimento e un confronto con i soggetti sociali e le popolazioni locali”.

 

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