Un protocollo di intesa per correlare il geosito dei calanchi con la candidatura del Pollino a geoparco
Perché non correlare il geosito dei Calanchi di Montalbano Jonico con la candidatura del territorio del Pollino a geoparco? La proposta è stata lanciata dal sindaco di San Severino Lucano al convegno internazionale sui calanchi e sulla loro importanza artistica e scientifica tenutosi a Montalbano Jonico. L’evento che ha avuto l’obiettivo fondamentale di valutare la portata artistica dei calanchi e le prospettive future, di un’ area soggetta da anni a studi internazionali, dal 2011 nella “Riserva Regionale dei Calanchi” istituita dalla Regione Basilicata per proteggere e tutelare un vero e proprio museo a cielo aperto. Alla iniziativa ha partecipato il sindaco Fiore che al Comitato Scientifico e ai relatori, e cioè Neri Ciaranfi e Salvatore Gallicchio, dell’Università di Bari, Adele Bertini dell’Università di Firenze, il Gruppo di Ricerca CNRS francese di Gif Sur Yvette (Paris), il sindaco della cittadina jonica Vincenzo Devincenzis, il preside dell’ISIS “Pitagora” Maria Amorigi Enrico De Capua, rappresentante della Provincia di Matera, Vito Orlando per la Regione Basilicata, Mario Bentivenga, rappresentante dell’Università di Basilicata, il presidente della locale sezioni di Legambiente Arturo Caponero, Giancarmine Miraglia, membro dell’Associazione “Terra dei Calanchi”, e l’Assessore Regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer ha proposto la stipula di un protocollo di intesa fra il comune di Montalbano Jonico e il Parco del Pollino per la valorizzazione dei geositi presenti nei due territori anche in considerazione della contiguità che il territorio dei Calanchi presenta con quello del Pollino. Insomma un protocollo per unire il geosito materano con la candidatura del Pollino a geoparco per la creazione di una rete di collaborazione per la promozione e la valorizzazione di queste risorse da sfruttare per turismo e cultura, un anello comune per sviluppare e tutelare un patrimonio della collettività, insomma una unione di ricchezze che può essere occasione di sviluppo socio economico e produttivo per l’intera Basilicata.