Provincia Matera, il Parlamento corregga il pasticcio di Monti
“Sulle Province il governo Monti ha combinato un pasticcio e mi auguro che in sede di conversione parlamentare si possano correggere le situazioni più controverse come Matera”. A dirlo è il segretario regionale della Cisl Basilicata Giuseppe Amatulli che mette in guardia dagli effetti deleteri che la soppressione della Provincia di Matera verrebbe a determinare sul territorio. “Alla vigilia della conferenza sulla Val Basento – spiega Amatulli – vorrei far notare che dopo la desertificazione industriale e occupazionale, che ha lacerato profondamente il tessuto economico e sociale del materano, ora si rischia la desertificazione istituzionale perché eliminare la Provincia vuol dire cancellare o nella migliore delle ipotesi ridurre al lumicino la presenza dello Stato sul nostro territorio”.
Amatulli esprime preoccupazione per gli effetti che la soppressione della Provincia e delle dislocazioni locali degli enti nazionali potrebbe determinare sul lavoro. “Se soppressione sarà – avverte Amatulli – non sarà certo a somma zero sul piano occupazionale, e perdere un numero rilevante di posti di lavoro in un’area già fortemente provata dalla crisi economica vuol dire compromettere ogni prospettiva di ripresa”.
Per il segretario della Cisl “il taglio delle Province è stato un provvedimento frettoloso e abborracciato che non tiene conto delle specificità di un territorio complesso come quello lucano perché un conto e accorpare le Province in regioni pianeggianti e densamente infrastrutturate come la Lombardia o l’Emilia-Romagna, un altro conto è farlo in una regione montuosa, con infrastrutture di trasporto antiquate e attraversata da forti spinte centrifughe. Meglio sarebbe stato, allora, affrontare con serietà una riforma complessiva della governance locale. Bene ha fatto, dunque, il consiglio regionale a deliberare l’ordine del giorno a difesa delle due Province, anche se lo spettacolo che la classe dirigente lucana ha dato sulla vicenda è stato assai poco decoroso e decisamente contraddittorio”.