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Pubblicati i dati ISPRA 2024 sulla raccolta differenziata nazionale, sud poco riciclone, bene Matera al 71%

E’ stato pubblicato il Rapporto nazionale sui rifiuti urbani 2024 dell’ISPRA, elaborato dal Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare e dello stesso Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Come ci ricorda il rapporto, esiste una precisa normativa a livello nazionale ed europeo che obbliga a raggiungere obiettivi precisi di raccolta differenziata. In Italia il d.lgs. n. 152/2006 e la legge 27 dicembre 2006, n. 296 individuava di raggiungere almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. Gli obiettivi sul riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani sono stati introdotti dalla direttiva 2008/98/CE che ha fissato, inizialmente, un target del 50% in peso da conseguirsi entro il 2020 (articolo 11) ed ulteriori target al 2025 (55%), 2030 (60%) e 2035 (65%) stabiliti per effetto delle modifiche introdotte dalla direttiva 2018/851/UE (articolo 11 bis). Quest’ultima direttiva europea, la 2018/851/UE, ha aggiunto ulteriori obiettivi per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, da conseguirsi entro il 2025 (55%), 2030 (60%) e 2035 (65%). Tali nuovi obiettivi sono stati recepiti, nell’ordinamento nazionale, dal decreto legislativo 3 settembre 2020, n.116 che ha modificato l’articolo 181 del d.lgs. n. 152/2006.
Considerando quindi il target fissato al 65% entro il 2035 dalla normativa nazionale e dalle direttive europee, la raccolta differenziata italiana registra un valore complessivo del 66,6%, ma solo il Nord supera l’obiettivo fissato arrivando al 73,4%, in dietro il Centro Italia al 62,3%, e con un Sud ancora purtroppo lontano e fermo in media al 58,9%. L’andamento nazionale italiano risulta comunque in crescita rispetto agli anni precedenti, come si può vedere dalla figura 01, anche se trainato da specifici comuni e territori più virtuosi, concentrati prevalentemente al nord.
Nel Rapporto i dati sono stati raccolti su scala provinciale, le città metropolitane sono state equiparate alle province.
Dall’analisi effettuata risulta che tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30%, quelle con percentuale superiore o uguale al 65% sono 68 (3 in più rispetto al 2022) e quelle con raccolta compresa tra il 60% e il 65% sono pari a 17 (stesso valore del 2022). Le province con percentuale di raccolta tra il 50% e il 60% sono 18 (19 nel 2022). Ne consegue che il 96% delle province (103 province su 107 a fronte delle 101 del 2022) ha raccolto in modo differenziato almeno la metà dei rifiuti urbani prodotti sul proprio territorio.
Delle 68 province che hanno raggiunto il target del 65%, 40 sono localizzate nel nord Italia (10 delle 12 province della Lombardia, tutte e 7 le province venete, entrambe le province del Trentino-Alto Adige, le 9 province dell’Emilia-Romagna, 3 province del Friuli-Venezia Giulia, 7 su 8 province del Piemonte, 1 provincia della Liguria e la provincia della Valle d’Aosta), 13 nel Centro (tutte e 5 le province delle Marche, 5 in Toscana, le 2 province dell’Umbria, 1 nel Lazio) e 15 nel Sud (le 5 della Sardegna, 3 in Sicilia, 2 in Abruzzo e Campania, 1 in Basilicata quella di Matera, Calabria e Puglia.
Ebbene sappiamo che Matera città, nel 2024 ha raggiunto il 71% di raccolta differenziata, partendo da circa il 25% di quattro anni fa e superando la media provinciale del 66% di quattro anni fa e in alcuni casi raggiungendo picchi del 75%.
Un importante risultato che fa aumentare la media dell’intera provincia dove purtroppo ci sono ancora città con basse percentuali. Un dato assolutamente incoraggiante che dimostra come in questi anni massimo sia stato l’impegno da parte anche dell’amministrazione comunale premiata per altro con la “Menzione speciale” di Legambiente come esempio in regione di buone pratiche nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e nel 2022 Matera è tra i vincitori del concorso “Comuni Ricicloni” promosso da Legambiente, patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica. Risultati importanti per i quali mi sento di ringraziare tutti, il settore del verde urbano del comune di Matera, gli assessori che si sono succeduti, la ditta di raccolta rifiuti Tecno Service ma soprattutto il grande impegno di tante cittadine, cittadini e imprese che hanno rispettato le regole e le procedure di raccolta, in una città certamente non facile se pensiamo alle difficoltà del centro storico e degli antichi rioni. Un sistema che potrà essere ulteriormente migliorato al rinnovo del contratto ma che ha retto e ricordo che chi ci ha preceduto aveva rinviato l’avvio del servizio a botta di ordinanze di proroga del vecchio sistema, probabilmente per paura di avviare una macchina organizzativa notevole ancor più aggravata dalle problematiche della pandemia e riportate anche nel rapporto Ispra, eravamo nel 2020 infatti in pieno Covid.
Dal Rapporto integrale ISPRA emergono molti spunti di interesse a livello soprattutto regionale, anche perché ricordo che la gestione dei rifiuti rimane una competenza regionale. I Comuni si occupano “solo” della raccolta fino al conferimento dei RU. Un dato a mio parere drammatico per esempio, è quello dei rifiuti che finiscono in discarica. La Basilicata ha una percentuale di rifiuti smaltiti senza pretrattamento pari al 33,3%, i quantitativi di rifiuti urbani smaltiti in discarica senza trattamento preliminare ammontano a 14 mila tonnellate, un dato che dovrebbe far riflettere.

Domenico Bennardi

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