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Pubblico impiego, la Cisl sciopera per il rinnovo dei contratti

I lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego dei comparti enti locali, ministeri, sanità, scuola, ricerca, medici, sicurezza e università e gli addetti privati impegnati nei servizi pubblici esternalizzati il 1° dicembre incroceranno le braccia per sollecitare il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria Cisl Fp, Cisl Scuola, Cisl Medici, Fns Cisl, Cisl Università, Fir Cisl e registra l’adesione dello Snals-Confasal. Manifestazioni sono previste in tutta Italia. In Basilicata è in programma un presidio a Potenza nei pressi del palazzo della giunta regionale a partire dalle 9. Stamane a Potenza conferenza stampa di presentazione per illustrare nel dettaglio le ragioni dello sciopero.
“Lo strumento dello sciopero – ha detto in apertura il segretario della Cisl Basilicata, Nino Falotico – va usato come extrema ratio. La Cisl non fa scioperi politici dagli obiettivi generici, ma sciopera sui problemi specifici. Il mancato rinnovo da ben sei anni dei contratti pubblici è un problema specifico che riguarda milioni di lavoratori e lavoratrici e rappresenta una buona ragione per scioperare”. “Scioperiamo per il rinnovo dei contratti e perché vogliamo liberare il paese dagli sprechi di matrice politica”, ha aggiunto il segretario generale della Cisl Fp Basilicata, Giuseppe Bollettino, che ha anche lanciato la sfida al governo sulla riforma della pubblica amministrazione “per dare più dignità al lavoro pubblico”.
Luigi Errico della Cisl Scuola ha evidenziato che “la scuola ha bisogno di investimenti perché istruzione, università e ricerca sono le leve per lo sviluppo del paese”. Giovanni Sarli, segretario interregionale della Cisl Fp ha rimarcato che “gli organici di molte pubbliche amministrazioni, compreso il Comune di Potenza, sono sottodimensionati rispetto alla mole di servizi da offrire ai cittadini. I politici dovrebbero aderire allo sciopero perché è interesse anche della politica che i propri collaboratori guadagnino il giusto e siano riconosciuti come una risorsa fondamentale per la società”.
Dello stesso tenore gli interventi dei rappresentanti delle altre categorie sindacali (Antonio Picierni, Cisl Medici; Rocco Scarangella, Fns Cisl; Francesco Faggella, Cisl Università; Nicola Afflitto, Fir Cisl; Franco Galgano, Snals-Confsal) che hanno lamentato, tra l’altro, la riduzione del 10 per cento del potere di acquisto dei dipendenti pubblici e il continuo ricorso agli straordinari per sopperire alle carenze di organico.

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