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Pubblico impiego, nel post manifestazione di Roma il segretario della Cisl Falotico attacca il governo

“Il messaggio che arriva da Piazza del Popolo è forte e chiaro: il governo sblocchi i contratti pubblici e la smetta con la demagogia a buon mercato sul pubblico impiego”. Il day after della mobilitazione nazionale del pubblico impiego ha il sapore della sfida nella parole del segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, presente alla manifestazione di Roma con una folta delegazione di lavoratrici e lavoratori dello Stato, degli enti locali, della scuola, della sanità, della pubblica sicurezza, etc. “Chi sperava in un flop sarà costretto a ricredersi”, osserva Falotico, sottolineando che “la manifestazione di Roma ha dato un forte segnale di compatezza sindacale e ha lanciato un monito al governo: il lavoro pubblico va rispettato perché rappresenta l’interfaccia dello Stato con i cittadini, l’anello di congiunzione tra i bisogni e i servizi. Per la prima volta è sceso in piazza tutto il mondo del lavoro pubblico per difendere i propri diritti e i diritti sociali dei cittadini che quotidianamente accedono ai servizi pubblici come enti locali, scuola, sanità, università, sicurezza, etc”.
Per il segretario della Cisl lucana “Renzi prosegue nel solco tracciato dai suoi predecessori invece di aggredire gli sprechi e le ruberie della politica e di smantellare il santuario delle municipalizzate che affogano nei debiti e dilapidano i soldi dei contribuenti. Ha scelto la via più facile: usare il lavoro pubblico come bancomat per finanziare operazioni di maquillage finanziario. Ai lavoratori pubblici non servono le mance elettorali ma lo sblocco dei contratti pubblici, fermi da sei anni con la scusa che non ci sono soldi. I soldi invece ci sono e l’ex commissario alla spending review Cottarelli ha spiegato dove andarli a prendere. Partiamo dal mezzo miliardo di euro che ci costano le municipalizzate e usiamo le risorse risparmiate per mettere un po’ di soldi nelle buste paga dei dipendenti pubblici e fare una seria riforma della pubblica amministrazione che parta dai bisogni dei cittadini”.
Per il segretario della Cisl “una seria riforma della pubblica amministrazione deve passare necessariamente per la valorizzazione delle professionalità degli impiegati pubblici e il taglio dei troppi dirigenti al servizio della politica che con la scusa dello spoil system hanno devastato la macchina dello Stato, facendo lievitare i costi in maniera esponenziale e precipitare l’efficienza e la produttività. Se Renzi vuole fare le cose per bene – conclude Falotico – troverà nella Cisl una sponda importante; se continuerà a fare solo teatro di bassa lega sulla pelle dei lavoratori, avrà nella Cisl un muro invalicabile”.

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