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Puglia, antimafia sociale: 1,5 milioni di euro per enti locali e terzo settore

“Le mafie inquinano le relazioni sociali ed economiche – spiega il presidente Emiliano – alimentano un sistema di welfare criminale capace di insinuarsi nei territori con l’intento di sostituirsi alle istituzioni. Ed è per questo che bisogna attivare gli anticorpi sociali, diffondere i valori della legalità della giustizia sociale, da contrapporre alla cultura della violenza, della sopraffazione e del ricatto. La lotta alle mafie è innanzitutto un processo culturale di
educazione e autoeducazione alla legalità del Noi. Occorre perciò rafforzare il “senso di comunità” e la “percezione del sé” come cittadini attivi, legando il tema della legalità con quello della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Con questo enorme investimento per progetti di promozione della legalità e con il Piano triennale la Puglia diventa un riferimento per le politiche antimafia: non posso non ricordare
con infinita gratitudine Stefano Fumarulo, che ha gettato le perché tutto questo divenisse realtà”.
Le attività che promuove questo avviso pubblico coinvolgono i giovani in progetti di rigenerazione urbana e sociale attraverso il riuso dei beni confiscati alle mafie. Le attività laboratoriali si sviluppano in linguaggi artistici capaci di valorizzare esperienze morali, ma anche in laboratori di inclusione sociale e di cittadinanza attiva e di salvaguardia del
territorio.
L’avviso si rivolge agli enti del terzo settore che abbiano una sede operativa in Puglia.
La dotazione finanziaria è pari a 1.500.000 euro.
Ogni progetto può essere finanziato a partire da 20mila euro sino ad un massimo di 50mila euro.
Le attività avranno una durata temporale di 18 mesi.
Le proposte progettuali possono essere presentate a partire dal giorno seguente la pubblicazione sul BURP.

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