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Puglia BIO, Ilario Giannaccari eletto presidente regionale di ANABIO-CIA

E’ il salentino Ilario Giannaccari il nuovo presidente regionale di ANABIO-CIA Puglia, associazione di CIA Agricoltori Italiani che unisce, difende e promuove i produttori che si dedicano all’agricoltura biologica. E’ stato eletto lunedì 31 ottobre 2022, nel corso dell’assemblea regionale dell’associazione che si è tenuta a Bari. Oltre al neo-presidente, il direttivo – che rappresenta tutte le aree organizzative di CIA Puglia per le macro aree regionali – è composto da: Anna Assunta D’Amanzo (Salento), Maurizio Forte e Vito Merra (Capitanata), Giuseppe De Noia e Nunzia Lafabiana (Bari e Bat), Luigi D’Amico e Raffaele Rochera (Taranto-Brindisi).

Con 286.808 ettari di terreni agricoli coltivati secondo il metodo biologico, la Puglia è la seconda “regione Bio” d’Italia dopo la Sicilia (316.417 ettari). Nel 2008, appena 14 anni fa, era una delle ultime, con appena 8.428 ettari. Una crescita tumultuosa che, naturalmente, ha riguardato anche il numero di operatori che si dedicano al biologico: anche in questo caso, con ben 18.429 operatori in questo settore specifico, la Puglia è sul podio nazionale dopo Sicilia (23.590) e Calabria (21.355). Il peso dell’agricoltura biologica in Puglia è evidente se si considera che l’incidenza delle superfici biologiche sul totale delle superfici è pari al 20,5% (rispetto al 15,5% rilevato in Italia.. Secondo il Regolamento (CE) 834/2007 “la produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basata sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”. Le produzioni biologiche devono mirare, quindi, a ottenere prodotti di alta qualità con procedimenti che non danneggino l’ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali o la salute e il benessere degli animali.

MIGLIORARE COMMERCIALIZZAZIONE E CONSUMO. “Nel 2022”, fa rilevare ANABIO CIA Puglia attraverso una nota, “il biologico, in Puglia e più in generale in tutto il Paese, ha continuato il suo processo di crescita per quanto riguarda le superfici coltivate e il numero di operatori attivi, ma si sono registrati alcuni segnali di contrazione per quanto riguarda le vendite e i consumi”. “Questo decremento è in larga parte dovuto alla crescita esponenziale dell’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, spingendo queste ultime a cercare il prezzo più basso anche a discapito della qualità. Occorre, dunque, che l’Europa e l’Italia mettano in atto politiche incisive per frenare speculazioni e inflazione, proteggendo il potere d’acquisto delle famiglie. Così come è necessario aiutare le aziende in un processo di aggregazione che favorisca il loro potere contrattuale, l’innovazione, una migliore capacità di commercializzazione dei prodotti sul mercato interno e su quelli internazionali.

L’OBIETTIVO EUROPEO. Attualmente, l’Italia sfiora i 2,2 milioni di ettari coltivati a biologico. Per rispettare i parametri europei indicati nel Green Deal, il nostro Paese dovrà arrivare a 3 milioni di ettari-bio entro il 2030. Un traguardo che la Puglia, per la sua quota parte, ha già ampiamente raggiunto. E’ un obiettivo che l’Italia può centrare, occorre, però, che l’Europa e il governo italiano trovino soluzioni concrete per sostenere le aziende agricole oggi schiacciate da costi di produzione fuori controllo.

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