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Pulizia scuole, i sindacati proclamano lo stato di agitazione e diffidano la Team Service: “Basta azioni unilaterali”

Si complica la vertenza nel settore delle pulizie scolastiche che impiega circa 400 addetti tra ex Lsu e cosiddetti appalti storici. Ieri ennesimo incontro in Regione, ma la Team Service, capofila dell’Ati che dal 1° aprile gestisce il servizio di pulizia nelle scuole lucane e calabresi, non si è presentata, al pari dei rappresentanti della direzione scolastica regionale. Ignote le motivazioni e durissima la presa di posizione dei sindacati di categoria Fisascat Filcams Uiltucs che hanno proclamato lo stato di agitazione e diffidato la Team Service “nel porre in essere azioni unilaterali per tutto quanto attiene l’organizzazione del lavoro, con particolare riferimento alle disposizioni di servizio e agli spostamenti di orario e di sede senza alcuna comunicazione preventiva e formale al lavoratori e alle organizzazioni sindacali”. La Regione ha riconvocato le parti per il 30 giugno alle 9:30, ma il clima resta incandescente.
Nel condannare la scelta della Team Service di “sottrarsi al confronto con le istituzioni e le organizzazioni sindacali”, Fisascat Filcams Uiltucs hanno fatto mettere a verbale “la gravissima situazione di disorganizzazione in tutti i plessi scolastici e i disagi che stanno vivendo i lavoratori dalla data del passaggio del servizio al nuovo gestore”. Lunga la lista delle inadempienze lamentate dai sindacati. “L’azienda non ha ancora provveduto a far sottoscrivere ai lavoratori il contratto individuale di lavoro e finora non ha predisposto il pagamento delle spettanze salariali tramite bonifico bancario”. Fisascat Filcams Uiltucs lamentano inoltre criticità rispetto alla gestione della formazione dei lavoratori – “effettuata in maniera discrezionale, al di fuori di quanto stabilito dall’accordo ministeriale del 5 maggio scorso” – mentre, per quanto riguarda la gestione dei lavoratori degli appalti storici, “la prospettata sospensione per il periodo luglio-agosto è difforme da quanto concordato tra le parti in sede regionale con l’accordo del 31 marzo. I sindacati denunciano infine “il gravissimo comportamento dei responsabili di cantiere di Potenza e Matera che con atteggiamenti minacciosi e continue provocazioni, lesive della dignità umana, hanno creato un clima di terrore e confusione tra i lavoratori”.

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