Punta Perotti, Strasburgo condanna l’Italia
L’Italia dovrà versare per danni materiali oltre 49 milioni di euro in totale alle tre società – Sud Fondi, Mabar e Iema – che hanno fatto ricorso contro la confisca di Punta Perotti a Bari. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti dell’uomo, stabilendo anche che lo Stato italiano ”si deve astenere dal domandare ai ricorrenti di rimborsare i costi della demolizione degli immobili e i costi per la riqualificazione dei terreni”. Inoltre, ”non dovrà dare seguito alle domande per danni nei confronti di Sud Fondi nella procedura civile davanti al tribunale di Bari”. Il risarcimento è dovuto già per la confisca dei terreni su cui avevano costruito, nel 1995, i palazzi poi demoliti nel 2006 perché costruiti a una distanza inferiore ai 300 metri dalla costa. Sud Fondi, Mabar e Iema, le società in questione, dovranno ricevere dallo Stato italiano rispettivamente 37, 9,5 e 2,5 milioni (in tutto 49) come «equo risarcimento». Già in una sentenza del 2009, la Corte di Strasburgo aveva sancito il «carattere arbitrario» della confisca dei terreni.