“Qualità dell’acqua e salute”, calcio di inizio a Bari per la prima Summer school in Italia
“Utile, umile, preziosa e casta”. Le qualità di “Sora acqua” indicate da San Francesco sono ancora più che valide oggi, ma se per le prime tre non c’è da discutere, sull’ultima le problematiche sono tante. Se è vero che la potabilizzazione dell’acqua è stata l’invenzione sanitaria che ha salvato più vite, è anche vero che oggi è diminuita la quantità di acqua a disposizione di ciascun individuo (in cento anni si è ridotta ad un terzo) e l’acqua viene aggredita da numerosi nuovi elementi inquinanti, sempre più resistenti alla depurazione.
A discutere e confrontarsi su “Qualità dell’acqua e salute”, da oggi a Bari e fino al 6 ottobre, esperti di tutta Italia ed anche internazionali per la Prima Summer School sul tema in Italia, organizzata dal Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, con il supporto organizzativo di Apulia2meet.
“Bari in questi giorni è la “capitale dell’acqua”, grazie a questa importante occasione di confronto scientifico internazionale e al Festival dell’Acqua che aprirà i battenti lunedì 9 ottobre presso l’Ateneo barese – ha detto Antonio Uricchio, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, nei saluti di avvio dei lavori della Summer school. Settantanove i partecipanti – medici, biologi, ma anche ingegneri, agronomi, igienisti. Dialogo e docenza si alterneranno per una settimana fino a venerdì; sono previste anche visite studio agli impianti di potabilizzazione del Sinni a Laterza e di sollevamento idrico di Parco del Marchese, il più grande di Europa.
Nella prima giornata l’apertura l’apertura è stata della Prof.ssa Maria Teresa Montagna, del Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, da tempo impegnato nell’organizzazione di percorsi formativi sul tema delle acque, e del dott. Luca Lucentini, dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Si sono susseguite numerose relazioni e confronti con i partecipanti, fra cui due guru internazionali dell’acqua, del calibro di Oliver Schmoll e John Fawell, entrambi in rappresentanza del WHO, l’Organizzazione mondiale della Sanità nell’ambito delle Nazioni Unite.
“Il tema della qualità dell’acqua e salute è complesso: riguarda aspetti medici, di impiantistica e di manutenzione della rete idrica fino al tema del riuso – commenta la Prof.ssa Maria Teresa Montagna –“Obiettivo di questa prima Summer Scool è realizzare un confronto inter-istituzionale in grado di fornire aggiornamenti sulla qualità dell’acqua in relazione alla salute, all’origine e agli usi e riusi delle risorse idriche, alle loro interazioni con l’ambiente e alle diverse vie di esposizione diretta e indiretta per l’uomo. La Puglia, oltre ad avere il più grande acquedotto di Europa, è all’avanguardia per la sperimentazione in corso sul riuso delle acque reflue a scopi non potabili, grazie alla collaborazione fra Università e settore delle Risorse Idriche della Regione”.
“L’acqua è l’elemento principe sinonimo di vita, fondamentale per la salute dell’uomo – ha ribadito Luca Lucentini – La gestione delle risorse idriche si basa sulla sicurezza, sulla qualità dell’acqua e sul suo corretto utilizzo, con implicazioni sanitarie, ambientali e sociali. Per questo oggi occorre confrontarsi, enti e professionalità diverse, per raggiungere l’obiettivo di una cabina di regia unica.”