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Quando il calcio è palestra di vita

“Il valore educativo dello sport. Le storie sportive più importanti dei risultati”: questo è stato il titolo dell’incontro che si è svolto sabato 14 giugno presso il Centro sociale di Filiano, promosso dall’Associazione Pro Loco di Filiano e dalla Scuola Calcio Vitalba Filiano, con il patrocinio del Comune di Filiano e del Comitato Regionale Basilicata della FIGC-LND. Tale evento è stato voluto come momento di riflessione per riscoprire il primario valore educativo dell’attività sportiva, in particolare del calcio.
L’incontro si è svolto con l’abile regia del moderatore Vito Sabia della Pro Loco di Filiano, che nella veste anche di curatore dell’iniziativa, ha saputo individuare storie e racconti di vita che testimoniano quelle emozioni e quei valori sportivi, ancora tanto presenti quanto meno nei terreni di gioco lontani dai riflettori del mondo professionistico Tanti e interessanti gli interventi che si sono succeduti nel corso dell’incontro, i cui lavori sono stati aperti dai saluti del presidente della Pro Loco Filiano, Vito Filippi, e del Sindaco di Filiano, Giuseppe Nella.
Giovanni Romaniello, presidente dell’U.S.D. Vitalba Filiano, ha rimarcato come le aggregazioni sportive sono un tesoro prezioso per l’intera società civile. Luciano Colucci, allenatore della Scuola Calcio Vitalba Filiano, si è soffermato sulla complessità del ruolo dell’allenatore sportivo e sugli elementi del valore educativo dello sport: «L’allenatore è colui che ogni giorno prepara, osserva e gestisce decine di bambini e ragazzi, una figura di riferimento che sempre più spesso si trova a dover fronteggiare non solo l’esigenza della preparazione atletica sportiva dei ragazzi ma i loro problemi, le loro esigenze, il loro vissuto come soggetti in crescita in una società complessa».
Giuliano Grieco giovanissimo filianese che ha raggiunto grandi risultati (milita in serie B con il Trapani calcio) con tenacia e sacrificio. «Il calcio – ha raccontato – come tutti gli sport ti insegna molto, ti fa crescere e ti fa capire cosa significhi impegnarsi e sacrificarsi per raggiungere un obiettivo».
Tra le figure educative per nulla di secondo rilievo nel contesto sportivo c’è l’arbitro, da ricercare e promuovere alla pari di un allenatore. Maria Teresa Travascio, arbitro A.I.A. della sez. di Moliterno, ha spiegato che: «Lo sport è divertente se si rispettano le regole e l’avversario. Occorre divulgare soprattutto tra i giovani i valori dello sport e per diffondere la visione di uno sport che non sia occasione di scontro e di rivalità fine a se stessa, ma di rispetto e crescita personale. Nel calcio, in particolare, è opportuno favorire il dialogo tra le diverse componenti che lo animano; e l’arbitro è il pedagogo garante del rispetto delle regole e delle persone».
Durante l’incontro è stato presentato il volume “La testa nel pallone. Il calcio in Avigliano tra cronaca e storia” di Francesco Bochicchio; un viaggio nel passato calcistico di una intera comunità. L’autore – da quasi 50 anni attivo nel Settore giovanile e che ha formato sin dalla tenera età con la sua scuola calcio tanti giovani – ha spiegato che: «Non basta mai rimarcare e far riflettere specialmente le fasce giovanili ed i loro genitori sull’importanza e l’aiuto che lo sport può dare alle famiglie e quindi alla società per far crescere più responsabili, impegnati, rispettosi delle regole e dei valori le giovani generazioni».
Nelle conclusioni Piero Rinaldi, presidente del Comitato Regionale Basilicata della FIGC-LND, ha evidenziato come poche altre volte si è trovato a discutere di sport e di calcio aldilà della competizione e dei risultati, ma parlando soltanto di storie sportive. Nel rivolgere un particolare ringraziamento ai relatori, ha ribadito che: «Lo sport è una forma di educazione fondamentale per i giovani». Diversi gli interventi del pubblico, composto prevalentemente sia da allievi della Scuola Calcio Vitalba Filiano che da genitori.

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